Mura e stanze piene di utensili usati ai tempi del faraone Amenhotep III
Gli archeologi egiziani hanno portato alla luce una città di 3000 anni, completa di case in mattoni di fango, manufatti e strumenti dei tempi faraonici, scoperta nella provincia meridionale di Luxor. Si tratta di un sito, chiamato “città d’oro perduta” dalle autorità locali, che risale a quella che è considerata un’epoca d’oro dell’antico Egitto, il periodo sotto il faraone Amenhotep III della XVIII dinastia. L’anno scorso, gli archeologi guidati da Zahi Hawass hanno iniziato a scavare nella zona alla ricerca del tempio funerario del re Tutankhamon, ma in poche settimane sono emerse costruzioni di mattoni di fango che alla fine si sono rivelate una grande città, molto ben conservata: sono presenti le mura e persino le stanze piene di utensili usati nella vita quotidiana. La città appena scoperta si trova tra il tempio del re Ramses III e i colossi di Amenhotep III, sulla riva occidentale del fiume Nilo, a Luxor. Gli archeologi hanno anche trovato tappi di argilla di vasi da vino, anelli, scarabei, ceramiche colorate e strumenti di filatura e tessitura. Alcuni mattoni di fango portano il sigillo del cartiglio del re Amenhotep III, o insegne del suo nome.
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