LaPresse e upday presentano gli eventi da non perdere di venerdì 18 gennaio 2019

Col decretone, il "nuovo Stato sociale" – Con il Consiglio dei ministri di ieri s'è chiusa una fase di governo: reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni sono stati varati dall'esecutivo Conte-Salvini-Di Maio. In queste 35 slides ci sono le regole (piuttosto minuziose e complesse) che ci faranno capire se e come queste norme saranno applicabili. Da oggi (ed è un evento) comincia la discussione (nel Paese e in Parlamento) sulla loro reale efficacia. Le forze di governo affermano che è stato creato un "nuovo Stato sociale" e che 5 milioni di persone che oggi vivono al di sotto del livello di povertà, avranno un aiuto di circa 780 euro al mese ma verranno anche spinti (se sono in grado) verso un lavoro. Un altro milione (in tre anni)  potrà andare in pensione con quota 100. Requisiti, termini, regole e tempi sono stabiliti nel decreto. Per l'opposizione si tratta di una "truffa piena di fuffa" perché pochi potranno davvero avere il sussidio e molti saranno i furbi che cercheranno di approfittarne. Entro pochi mesi sapremo chi ha ragione.

Shutdown – Quasi un mese di shutdown negli Stati Uniti ed è scontro con ripicche tra il presidente Donald Trump e la speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi. Con una lettera, il presidente ha fatto sapere a Pelosi che il suo viaggio all'estero in Afghanistan via Bruxelles (dove è in programma oggi un incontro con la ministra degli Esteri Ue  Federica Mogherini) deve essere rinviato per rispetto agli 800 mila dipendenti statali che non ricevono lo stipendio a causa del blocco della PA. Se la speaker della Camera vuole comunque partire, deve prendere un volo commerciale e pagarselo. Il portavoce di Pelosi ha risposto per le rime ed è probabile che la speaker oggi sia a Bruxelles per poi proseguire alla volta dell'Afghanistan. In tutti gli Usa, intanto, molta gente si mobilita per aiutare i dipendenti pubblici senza stipendio: la banche li aiutano e i ristoranti offrono pasti gratuiti.

Liberi e forti e Don Sturzo – I pezzi sparpagliati di quella che fu la Democrazia Cristiana, celebrano oggi in diversi luoghi e modi, i cento anni dell'"Appello ai liberi e forti" con il quale, un secolo fa,(il 18 gennaio del 1919) don Luigi Sturzo diede il via al Partito Popolare (padre e madre della Dc). Insieme si celebrano (in anticipo) i 60 anni dalla morte di Don Sturzo (8 agosto 1959). L'Appello recitava: "A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà". L'appello segnò un profondo cambiamento nella vita politica italiani. In base al "Non expedit" (Pio IX, 1874) i cattolici non potevano partecipare alle elezioni e, più in generale, alla vita politica del Paese. Don Sturzo e il Partito Popolare portarono le istanze dei cattolici nella politica italiana e, anzi, per mezzo secolo, dopo il fascismo, la dominarono. Eredità di quel mondo politico (ancorché giustamente criticato) esistono oggi in tutte le forze politiche del presente.

Calciomercato – E' praticamente fatta per Higuain in Premier League: c'è l'accordo tra Juve e Chelsea (prestito per sei mesi con obiettivi che, se raggiunti, faranno scattare un altro anno di contratto. Il Pipita a Londra provoca un "domino" tra Italia, Inghilterra e Spagna: Morata dovrebbe andare al Barcellona e il Milan punta dritto su Piatek che lunedì (ad acquisto quasi concluso) proverà, forse, a far gol alla sua nuova squadra. Preziosi cerca di alzare la posta e fa sapere che nulla è ancora deciso. D'altra parte, il Genoa deve stare attento a non indebolirsi troppo con Kouamé che piace al Napoli e Romero che interessa la Juve. Anche perché Prandelli non ha molto tempo davanti per mettere insieme la squadra. La Lazio punta su Zappacosta e potrebbe cedere Durmisi. La Samp proverà a comprare definitivamente il portiere Audero e, intanto, manda tre giovani come Rolando, Tavares e Leverbe a mettersi alla prova fuori Genova fino alla fine del campionato.

Australian Open – Siamo al terzo turno, agli open di Australia di tennis, primo slam dell'anno. In gara sono rimasti 32 uomini e 32 donne. Tra gli uomini sono stati eliminati la testa di serie numero 7 Thiem (sconfitto dalla wild card aussie, Popyrin) e la numero 9 Isner (sconfitto da Opelka che ha poi perso dal nostro Fabbiano). Le tre prime teste di serie (Djokovic, Nadal e Federer, sono andati avanti senza tentennamenti. E fra i 32 ci sono anche tre italiani: Fognini (testa di serie numero 12 che incontra lo spagnolo Carreno Busta, per Andreas Seppi (ottimo inizio di stagione) c'è l'americano Tiafoe e per Fabbiano un difficile scontro con Dimitrov. Tra le donne bene Halep, Kerber e Wozniacki. Bene Osaka e Serena Williams e nessuna eliminazione di rilievo. In gara c'è ancora Camila Giorgi (numero 27 del seeding) che è parsa in gran forma e, oggi, se la vede con la numero 7 Pliskova. Da oggi sarà grande spettacolo a Melbourne.

 

 

 

 

 

 

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