Sigfrido Ranucci torna a parlare dopo l’attentato dinamitardo di cui è stato vittima la notte del 16 ottobre a Campo Ascolano, frazione del Comune di Pomezia. Quella sera un ordigno è esploso, distruggendo due auto di famiglia, davanti all’abitazione del giornalista Rai.
“Mentre io raccolgo solidarietà politica bipartisan, questa solidarietà in alcuni casi si sta mostrando altamente ipocrita perché da una parte c’è solidarietà ma dall’altra” si sta “armando un’authority come il Garante della privacy per punire Report e dare un segnale”, ha detto il conduttore del programma di Rai3 partecipando da remoto a una conferenza stampa all’Eurocamera organizzata dall’europarlamentare del Partito democratico Sandro Ruotolo.
Ranucci ha parlato di un “Garante della privacy che interviene soprattutto per input politici“. “Quello che dico lo dico con cognizione di causa”, ha dichiarato, aggiungendo che “lo vedremo nelle prossime ore”. “Chiedo che il garante europeo” controlli come sta operando il Garante della privacy italiano, ha detto ancora il giornalista d’inchiesta, aggiungendo che l’authority italiana pare agire come “un’emanazione del governo“.
Ruotolo: “Meloni sa che l’Italia è il primo Paese per minacce ai giornalisti?”
“Giorgia Meloni accusa l’opposizione di gettare ombre e fango sull’Italia. Ma, presidente, lo sa che l’Italia è il primo Paese europeo per minacce ai giornalisti?”, ha affermato Sandro Ruotolo. “Lo sa che sono già avvenute 516 minacce, il 76% in più nei primi mesi del 2025? Lo sa, presidente Meloni, che in Italia ci sono 29 giornalisti protetti dallo Stato? Lo sa che Reporter sans frontières ha declassato l’Italia dal 46º al 49º posto per la libertà di stampa?”, ha aggiunto il rappresentante dem chiedendo al governo di ritirare le querele temerarie e di dire chi ha spiato i giornalisti italiani, utilizzando lo spyware Paragon, acquistato dai servizi segreti italiani.
Pd: “Chiarezza sulla mega-multa a Ranucci”
“Non solo il governo e i partiti di maggioranza non hanno ritirato le querele temerarie nei confronti di Ranucci, ma, da quanto apprendiamo, in questi giorni il Garante della privacy si sarebbe mosso su input politico per sanzionare in modo esemplare le puntate di Report che riguardavano l’origine del caso Boccia e le sue dimissioni”, hanno fatto sapere in una nota i componenti Pd della commissione di Vigilanza Rai.
“Aspettiamo una rapida smentita, al contrario sarebbe atto fuori da ogni logica di trasparenza un ulteriore grave attacco al servizio pubblico. Vogliamo comprendere meglio la situazione e, riguardo a quanto denunciato da Ranucci, attendiamo di acquisire informazioni prima di valutare un eventuale accesso agli atti su questo procedimento. Allo stesso tempo, sarà importante verificare come la Rai intende tutelare un programma del servizio pubblico, affinché possa continuare a svolgere il suo lavoro di informazione libera e indipendente”.