Perugia-Assisi 2025, in migliaia alla marcia per la pace. Schlein: “Straordinaria mobilitazione”

Perugia-Assisi 2025, in migliaia alla marcia per la pace. Schlein: “Straordinaria mobilitazione”
I partecipanti alla marcia per la pace Perugia-Assisi (foto LaPresse/Roberto Settonce)

Presente anche Francesca Albanese: “Temo che la ‘pace’ a Gaza completerà ciò che non è riuscito al genocidio”

Sono circa 50mila le persone che hanno partecipato all’edizione 2025 della marcia per la pace Perugia-Assisi, il cui slogan è ‘Imagine all the people – Immagina tutte le persone vivere insieme in pace’: un corteo colorato, ricco di bandiere della pace e della Palestina, ha sfilato per le strade dell’Umbria per dire stop alle guerre. Presenti anche i sindacati e i leader dell’opposizione, oltre a Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.

Schlein: “Straordinaria mobilitazione per la pace”

Una straordinaria partecipazione oggi alla marcia della pace Perugia Assisi perché l’Italia è un Paese che ripudia la guerra, sta scritto nella nostra Costituzione. E quindi noi continuiamo a mobilitarci per la pace. Pace per i palestinesi, che vuol dire pieno riconoscimento dello Stato di Palestina e fine dell’occupazione illegale in Cisgiordania; pace per gli ucraini, una pace giusta per tutti quei popoli che sono coinvolti in oltre 50 conflitti terribili nel mondo”. Queste le parole della segretaria del Pd, Elly Schlein, presente alla marcia.

Fratoianni: “Marcia per la pace enorme, è il posto giusto dove stare”

È un’enorme marcia, io le faccio tutte da molti anni e una partecipazione come questa, francamente è difficile ricordarsela”, sono invece le parole di Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra, parlando con i giornalisti a margine della manifestazione. “Questa marcia ha un significato particolare perché c’è un genocidio a Gaza, perché torna la guerra come strumento ordinario di risoluzione dei conflitti, perché siamo di fronte ad una folle corsa al riarmo e agli armamenti. Questa splendida marcia in nome della cultura della vita, contro la cultura della morte è il posto giusto dove stare“, ha aggiunto.

Bonelli: “Marcia per la pace è grido contro l’ipocrisia dei governi”

“La Marcia della Pace è stata, è e sarà sempre un appuntamento storico per l’Italia e per il pianeta. Ma oggi più che mai bisogna scendere in piazza per la pace: nel mondo sono in corso 56 guerre che coinvolgono 92 Paesi e le spese militari hanno raggiunto il record di 2.738 miliardi di dollari, una cifra iperbolica. Ci raccontano che le armi servono a difendere la pace, ma vediamo ogni giorno che accade l’opposto: più armi, più guerre”, ha dichiarato Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde. “Chiedo al governo di smetterla di dileggiare e offendere chi manifesta per la pace, come ha fatto in occasione delle mobilitazioni per Gaza e per la Palestina. Quelle manifestazioni, partecipate e coraggiose, hanno contribuito a spingere i governi verso una tregua: non ancora la pace, purtroppo, che potrà realizzarsi solo con il coinvolgimento del popolo palestinese e con il riconoscimento, davanti alla giustizia internazionale, delle responsabilità per i crimini contro l’umanità commessi da Netanyahu“, ha aggiunto.

Proietti: “Insieme possiamo cambiare il mondo”

Per le istituzioni, presente la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, che nel suo intervento alla partenza della marcia ha detto: “Questa manifestazione deve essere la somma di tutte quelle piazze straordinarie che hanno dato un contributo determinante a un primo passo verso la pace in Palestina. Noi crediamo che queste azioni, mettendo il nostro corpo a disposizione, possano, a partire da Perugia-Assisi e dall’Umbria, cambiare il mondo“.

Albanese: “Temo che ‘pace’ completerà ciò che non è riuscito al genocidio”

Ha parlato dal palco anche Francesca Albanese, che ha commentato l’accordo sul piano di pace del presidente americano Donald Trump per la Striscia di Gaza. “Porto il dolore di un popolo che viene martoriato dalle bombe, e io ho ora il timore che la parola pace completerà ciò che il genocidio non è riuscito a fare“, ha affermato. “Si sta scrivendo la pace con i palestinesi senza coinvolgerli. Perché la pace sia duratura non è sufficiente che si fermino le bombe, serve che ci sia giustizia, e la giustizia passa anche dai tribunali. Bisogna fare in modo che chi ha commesso crimini e chi li ha supportati o ne ha tratto profitto sia portato davanti alla giustizia“, ha proseguito: “Questa marcia deve dire al popolo palestinese che gli sarà affianco finché non sarà libero. La terra, per un popolo indigeno, non è il posto in cui si vive, è quello che si è. Da anni i palestinesi resistono esistendo, con la loro stessa esistenza”.

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