Spiagge vuote, stabilimenti balneari: “Ostia abbandonata, hanno pensato solo al Giubileo”

La stagione estiva è al suo apice: di questi tempi, bar, ristoranti e stabilimenti nelle località di mare cominciano a fare i conti degli incassi in crescita. Non quest’anno però. La crisi allarma tutta Italia e Ostia non è da meno. Il calo, secondo i gestori degli stabilimenti balneari, supera il 15% – 20%, i romani non si vedono e di turisti ce ne sono pochi. “Gli unici giorni dove respiriamo un po’ – racconta Gabriele, uno dei gestori dello stabilimento La Conchiglia sul litorale romano- sono il sabato e la domenica. Per il resto, il deserto”. “Eravamo abituati ad una Ostia fiorente – aggiunge sconsolato, il socio Maurizio Pasqualoni – qui c’erano eventi, manifestazioni sportive, Ostia attraeva. Dal commissariamento tutto si è fermato”.

Per Gabriele il problema maggiore è il degrado cui è stata abbandonata Ostia: “Tanti stabilimenti sono stati chiusi e abbandonati, ora sono casa di qualunque sbandato voglia entrarci”. Per i romani però la crisi degli stabilimenti è legata molto all’aumento dei costi: “Io sono nato e cresciuto a Roma – spiega Franco, pensionato di 68 anni – vengo al mare con mia figlia, il marito e i figli. Siamo tanti e non potremmo permetterci di pagare tutti quei soldi per un lettino e ombrellone”.

In media a Ostia un lettino costa circa 9 euro (6 dalle 15 in poi), lo stesso per un ombrellone. Una cabina invece arriva a 1800 euro per i mesi estivi (giugno-settembre). “Io la prendo per dare una mano a mio figlio- spiega Carla, anche lei pensionata – ho due nipoti e mi fa piacere portarli qui invece che tenerli in città ma sta diventando una spesa importante”. Nelle spiagge libere attrezzate i costi a dire il vero non cambiamo molto. Anche lì un lettino o un ombrellone costano circa 8 euro ma quasi tutti vengono armati solo di panini e asciugamani. La cabina resta un lusso.