Ostia, il Kursaal da icona della Dolce Vita a rifugio dei tossici

Fino a qualche anno era l’icona dell’estate romana e della Dolce vita raccontata da Federico Fellini. Oggi lo storico stabilimento balneare Kursaal di Ostia è diventato simbolo del degrado e dell’abbandono, rifugio per tossici e sbandati. I romani lo chiamano ormai “la casa dei drogati”. Chiuso per debiti con il Comune di Roma nel 2024, messo a bando nel 2025, secondo le intenzioni avrebbe dovuto riaprire proprio in questa stagione estiva. I conti però nel nostro paese non tornano mai e quella ‘K’, che prima svettava dai dieci metri del trampolino più famoso d’Italia, costruito da Lapadula e Nervi, è diventato ora il simbolo dell’abbandono. Cumuli di macerie, resti di cibo e bivacchi di fortuna mentre le cabine divorate dal mare sono diventate rifugio privilegiato per tossicodipendenti e senzatetto in cerca di riparo. Ovunque ci sono pezzi di ferro, travi di legno, tubature e resti dei fasti di un tempo che tarda a tornare.