Ciro Pellegrino spiato con Paragon: ora ci sono le prove. “Il 29 aprile 2025, un gruppo selezionato di utenti iOS è stato informato da Apple di essere stato preso di mira da uno spyware avanzato. Tra questi, due giornalisti hanno acconsentito all’analisi tecnica dei loro casi. La nostra analisi ha rilevato prove forensi che confermano con elevata sicurezza che sia un importante giornalista europeo (che ha richiesto l’anonimato), sia il giornalista italiano Ciro Pellegrino, sono stati presi di mira con lo spyware mercenario Graphite di Paragon“. È quanto si legge in un report pubblicato da Citizen Lab.
“Abbiamo analizzato gli artefatti dell’iPhone del signor Pellegrino – si prosegue – e abbiamo determinato con elevata certezza che è stato preso di mira con lo spyware Graphite di Paragon“.
Sul caso del giornalista Francesco Cancellato, si aggiunge: “Il Citizen Lab ha condotto un’analisi forense del dispositivo Android del signor Cancellato. Tuttavia, al momento del nostro primo rapporto, non siamo riusciti a ottenere la conferma forense dell’avvenuta infezione dell’Android del signor Cancellato. Come abbiamo spiegato all’epoca: ‘Data la natura sporadica dei registri Android, l’assenza di un riscontro di Bigpretzel su un particolare dispositivo non significa che il telefono non sia stato violato con successo, ma semplicemente che i registri rilevanti potrebbero non essere stati catturati o potrebbero essere stati sovrascritti’”.
Su Cancellato, insomma, Citizen Lab conferma quanto sostenuto dalla relazione approvata dal Copasir. Nuovo il caso di Ciro Pellegrino che il Comitato per la sicurezza della Repubblica si è riservato di approfondire nelle prossime settimane.
La Fnsi: “E’ inquietante e le autorità statali tacciono”
“Ora è ufficiale: anche Ciro Pellegrino di Fanpage è stato spiato con Graphite di Paragon, come il direttore della testata Francesco Cancellato. È la cosa inquietante è che anche questa notizia arriva da un soggetto privato: Citizen Lab. Quindi, la notizia dello spionaggio ai danni di giornalisti viene data da un privato, quella del software usato anche. E le autorità statali? Tutto questo preoccupa rispetto alla tenuta democratica e la sicurezza nel nostro Paese, perché delle 2 l’una: o giornalisti sono stati spiati da apparati italiani (e questo è illegittimo) o sono stati spiati da Paesi esteri (e la nostra intelligence non è riuscita a impedirlo né ad individuare da chi). Fatto sta che ancora oggi, in Italia, ci sono almeno 2 giornalisti spiati e il governo non è in grado di dire da chi e perché. La Commissione Europea che finalmente ha acceso una luce, faccia presto: ne va della democrazia di uno dei Paesi fondatori”. Lo dichiara Vittorio di Trapani, presidente Fnsi.