Il Copasir sull'utilizzo di Graphite: "Contratto prima sospeso poi rescisso"

L’azienda israeliana Paragon Solutions ha riferito al quotidiano Haaretz di aver annullato i contratti con il governo italiano lasciando intendere che Roma non avesse portato a termine tutte le verifiche relative al caso del direttore di Fanpage, Francesco Cancellato. I controlli richiesti si riferiscono al fatto che lo spyware Graphite sarebbe stato usato per intercettare il giornalista. 

“Abbiamo proposto al governo e al parlamento italiani un modo per verificare se i sistemi di Paragon fossero stati utilizzati contro il giornalista, in violazione della legge italiana e dei termini dell’accordo. Dopo che le autorità italiane hanno deciso di non procedere con questa soluzione, abbiamo annullato i contratti in Italia”, ha dichiarato la società al giornale israeliano Haaretz. “Alla luce delle ultime conclusioni del comitato parlamentare, Paragon è pronta a collaborare a qualsiasi indagine, qualora ricevesse una richiesta ufficiale dalle autorità italiane”, ha aggiunto la società, rimettendo la palla nel campo italiano, rimarca ancora Haaretz. 

Copasir: “Contratto con Paragon prima sospeso poi rescisso”

“A seguito del clamore mediatico suscitato dalla vicenda, il 14 febbraio 2025 Paragon, Aisi e Aise hanno concordemente deciso – secondo quanto chiarito in sede di audizioni al Comitato – di non impiegare, dunque di sospendere temporaneamente, le capacità del software Graphite su nuovi target rinviando ogni decisione all’esito di approfondimenti da parte del Comitato parlamentare e dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”. È quanto si legge nella relazione del Copasir sull’utilizzo dello spyware ‘Graphite’ da parte dei servizi di informazione per la sicurezza della Repubblica, approvata lo scorso 4 giugno.

“Nel corso delle audizioni è stato peraltro specificato che la durata di tale sospensione sarebbe stata determinata in relazione agli esiti dell’approfondimento svolto dal Comitato e oggetto della presente relazione. In occasione dei sopralluoghi effettuati dal Comitato presso le Agenzie, è stato precisato che, successivamente alla sospensione, si è addivenuto alla decisione di rescindere comunque il contratto con Paragon. Si ricorda peraltro che, in sede di svolgimento di una interrogazione a risposta immediata alla Camera dei deputati, in data 12 febbraio 2025, il governo aveva evidenziato come non fosse stato, a tale data, rescisso alcun contratto della società in questione nei confronti dei servizi di intelligence”.

Copasir: “Stupore per dichiarazioni Paragon”

“Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica prende atto, con stupore, del contenuto delle dichiarazioni attribuite alla società Paragon Solutions dal giornale israeliano Haaretz secondo le quali la società avrebbe deciso di rescindere i propri rapporti contrattuali con le Agenzie di intelligence italiane in quanto il Governo e il Parlamento, a loro dire, avrebbero rifiutato di utilizzare i servizi dalla stessa offerti per verificare se il giornalista Francesco Cancellato fosse stato sottoposto ad attività di captazione attraverso lo spyware Graphite”. Lo dichiarano all’unanimità i componenti del COPASIR.”Nel corso dell’audizione, svoltasi il 9 aprile 2025, i rappresentanti della società Paragon hanno affermato, anche in risposta a vari quesiti posti dai componenti del Comitato, che, per acquisire la certezza della sottoposizione o meno di un’utenza a captazione attraverso lo spyware Graphite, sarebbe stato necessario procedere attraverso una interrogazione diretta del database e del registro di audit presso la sede dei clienti, cioè i Servizi, oppure, in alternativa, utilizzare, di concerto con le Agenzie di intelligence, il servizio offerto dalla stessa società Paragon. Tali opzioni, in risposta a domanda precisa posta da componenti del Comitato, sono state definite come assolutamente equivalenti da parte degli auditi. In questo senso, come ampiamente descritto nella relazione pubblicata lo scorso 5 giugno, il Comitato ha interrogato direttamente, nel corso dei sopralluoghi effettuati presso le sedi di AISI e AISE il 7 maggio 2025 nell’esercizio dei poteri conferiti dalla legge, sia i database che i registri di audit, non cancellabili unilateralmente da parte del cliente-utilizzatore, con gli esiti noti già riportati nella stessa relazione”, aggiungono i commissari.

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