“Adesso ci sono anche le prove forensi, quindi le prove legali, della presenza di ‘Graphite’ all’interno dei nostri telefoni, e anche del fatto che in base alle risposte che dà Paragon, solo dei governi possono farne utilizzo. Quindi adesso nessuno potrà dire che è un grande complotto di Soros, quello di cui stiamo parlando”. Lo ha detto a LaPresse Luca Casarini, fondatore della Ong ‘Mediterranea Saving Humans’, commentando il report di Citizen Lab sul caso ‘Paragon’, che ha preso in esame i dati degli smartphone, oltre che di Casarini, anche del direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato e di Giuseppe Caccia. “Il report verrà consegnato alle cinque procure che stanno indagando su questo caso di spionaggio, di sorveglianza, nei confronti di sette persone in Italia, tra cui noi”, ha aggiunto Casarini. “Naturalmente noi invieremo questo report anche alla Corte Penale internazionale, perché è chiaro che questo caso è legato al caso Almasri. Quindi questa attività di spionaggio ha come background la Libia, essendo gli spiati tutti coinvolti sulle attività che riguardano i rifugiati in Libia, e quindi può essere interessante anche per loro”, ha sottolineato Casarini. “Il mio ringraziamento va a tutti gli ingegneri, a tutti i tecnici, i ricercatori del Citizen Lab che stanno portando avanti questa importante indagine civile sull’attività di spionaggio contro attivisti e giornalisti rilevata in Italia”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata