La gup di Milano, Silvia Perrucci, ha condannato a 12 e 2 mesi e 150mila euro di risarcimento il 37enne marocchino Hasan Hamis che, nella notte tra l’8-9 maggio 2024, aggredì e tentò di uccidere il vice ispettore della polizia di stato Christian Di Martino alla stazione Lambrate di Milano. È la decisione al termine del processo con rito abbreviato. La pm Maura Ripamonti aveva chiesto di condannarlo a 13 anni e 4 mesi per tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo di arma, lesioni su altri due poliziotti e su un passante, false attestazioni e attentato alla sicurezza dei trasporti per aver lanciato pietre e sassi contro i treni in corsa.
Tre coltellate al poliziotto
Il poliziotto intervenì durante il lancio di pietre sui treni in corsa e venne accoltellato tre volte al torace e all’addome finendo ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Niguarda di Milano e dimesso dopo 20 giorni. Hamis si è presentato oggi al settimo piano del palazzo di giustizia con il volto coperto da alcuni fogli di giornale. La legale dell’uomo, avvocata Tiziana Bacicca, aveva chiesto l’assoluzione del 37enne dopo essersi vista negare la richiesta di perizia psichiatrica nel corso del procedimento.
L’espulsione dall’Italia
La gup ha condannato Hasan Hamis anche all’espulsione dall’Italia dopo aver scontato la pena e al pagamento immediato di una provvisionale da 5mila euro. “Non possiamo dirci soddisfatti – commenta il legale del poliziotto parte civile, avvocato Massimo del Confetto dello studio legale Lexalent – perché Di Martino andrà in giro tutta la vita con un rene solo e non essendo prevista la copertura assicurativa non prenderà un euro essendo l’imputato nullatenente”. “Non esiste alcuna tutela patrimoniale – conclude l’avvocato – per gli accadimenti durante il servizio”.