“Siamo venuti qui a manifestare in modo civile e a chiedere risposte all’azienda. Siamo qui a chiedere i nostri diritti, dal 5 settembre a oggi non abbiamo informazioni chiare su cosa stia facendo l’azienda, anzi”. Così a LaPresse Giuseppe Daniele, lavoratore della Barry Callebaut, a proposito della comunicazione dell’azienda belga di cioccolato con sede a Verbania, che dopo aver dichiarato mesi fa l’intenzione di chiudere lo stabilimento venerdì ha annunciato l’assunzione di tre interinali, secondo i sindacati per tenere i volumi a livelli elevati prima della chiusura.

Oggi le Rsu Cisl hanno proclamato otto ore di sciopero e un presidio davanti alla fabbrica dove sono presenti una quarantina di persone. A rischio più di 100 posti di lavoro. “Stanno portando all’esasperazione 100 persone e quando accade questo la gente può anche commettere atti… dei quali loro devono prendersi la responsabilità” dice Giuseppe Daniele. “Se l’azienda andrà avanti a fare muro da qui non uscirà neanche un chilo di cioccolato finché non si risiedono al tavolo” dice ancora il lavoratore, ex Rsu.

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