Caso Santanchè, il legale della ministra: “Per noi è competente l’autorità giudiziaria romana”

La Corte di Cassazione deciderà entro la fine di marzo 2025 se il procedimento a carico di Daniela Santanchè per truffa aggravata ai danni dell’Inps debba rimanere a Milano, come ritengono i pm Marina Gravina e Luigi Luzi, oppure essere trasferito a Roma per competenza come chiede la difesa della ministra. La gup Tiziana Gueli, che ha trasmesso gli atti ai giudici della Suprema Corte per sciogliere la pregiudiziale, ha fissato una nuova udienza preliminare per il 26 marzo prossimo. “Sarà stabilito se è competente l’autorità giudiziaria di Milano oppure, come noi sosteniamo, l’autorità giudiziaria romana”, afferma l’avvocato Nicolò Pelanda, legale della ministra del Turismo Daniela Santanchè. “Il procedimento è stato rinviato a fine marzo. Nel frattempo si terrà l’udienza in Cassazione. Il server dell’Inps è dislocato a Roma. Oltretutto, anche il primo pagamento diretto è intervenuto su un conto romano“, aggiunge il legale della ministra, motivo per cui viene chiesto che il procedimento sia spostato nella capitale. “Riteniamo corretta anche la riqualificazione del reato, ma non l’abbiamo chiesta in questa sede. E, anche in questo, riteniamo che sia competente l’autorità giudiziaria romana”, conclude Pelanda.