La piccola Anna Laura Pilia potrebbe aver battuto la testa restando impigliata nella cima dell'imbarcazione
L’autopsia fissata per oggi, venerdì, chiarirà perché Anna Laura Pilia è morta annegata a 10 anni mentre faceva lezioni di vela nelle acque di Arbatax, in Ogliastra, nella Sardegna centro orientale. La bimba indossava il salvagente quando il suo optimist, un mini monoscafo, si è ribaltato e lei è finita sott’acqua caduta in mare. Potrebbe aver battuto la testa ed essere rimasta impigliata nella cima dell’imbarcazione, non riuscendo così a risalire. I soccorsi sono stati tempestivi ma purtroppo inutili: quando è stata portata a riva e poi sulla banchina del porto di Arbatax la piccola era già morta, tutti i disperati tentativi di rianimarla sono stati inutili. L’autopsia chiarirà dunque la causa della morte mentre le indagini stanno cercando di mettere insieme le fasi dell’incidente per ricostruirne cause e dinamica. Inconsolabili amici e parenti, con i genitori travolti dall’abbraccio collettivo di un’intera comunità: Bruno, ex presidente della Provincia dell’Ogliastra ed ex primario di Radiologia a Lanusei, la mamma Silvia Piu, impiegata alla Asl, entrambi conosciutissimi. Intanto, l’amministrazione comunale ha annullato tutti gli eventi di giovedì, e anche le giostre di via monsignor Virgilio si sono fermate: lì, da sempre, dopo la giornata al mare, di sera si incontrano i bambini. Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino: Anna Laura a settembre avrebbe frequentato la quinta elementare.
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