L'intervista al presidente dell'Associazione famigliari e vittime della strada

205 decessi dal 1° gennaio al 7 luglio, 136 uomini e 69 donne: 119 delle vittime avevano più di 65 anni. Lazio e Lombardia le Regioni a guidare la classifica delle morti per incidenti stradali. A Roma gli ultimi due proprio domenica notte, e guardando i numeri dei decessi in città per incidenti stradali sembra di scorrere un bollettino di guerra. Una guerra silenziosa, a bassa intensità, ma che ogni giorno pone fine a vite innocenti lasciando tantissime famiglie nel dolore. Roma è tra le città più pericolose d’Europa. A morire son giovani e meno giovani, donne, uomini e bambini, senza distinzione di età, razza e ceto sociale. Le cause, molto spesso, sono legate all’imprudenza dei guidatori, ma tante volte anche a problemi strutturali come segnaletiche non chiare o mancanti e strisce pedonali completamente cancellate. Con il presidente dell’Associazione famigliari e vittime della strada (Afvs) abbiamo “mappato” alcuni punti più critici e commentato le nuove misure che Comune e governo stanno mettendo in atto per fermare questa strage. “Il Comune di Roma ha impiantato circa 400 telecamere nelle zone più a rischio della città – ci spiega Sergio Toscano, responsabile per Roma della Afvs – ma servirebbe qualcuno che controlli fisicamente che i limiti non vengano superati. Anche il nuovo codice della strada – prosegue – in approvazione alla Camera non credo vada nella direzione giusta. Pur condividendo le linee di fondo del provvedimento molte cose non vanno: andrebbe rivisto a livello strutturale ad esempio intervenendo sugli alberi che coprono le strisce e sulla segnaletica orizzontale e verticale. Va bene andare contro alcool, droghe ma anche i monitor sulle auto di nuova generazione o i telefonini. Noi come associazione – prosegue – parliamo di patente a perdere. Ogni infrazione grave porta a ridurre i punti che nel tempo non si possono più recuperare. E poi, infine, ridurre l’uso delle auto attraverso un potenziamento del trasporto pubblico“.

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