Un brano del filosofo greco è stato scelto per la versione di Greco nei licei classici

Una versione “abbordabile” che nasconde una “piccola insidia sintattica”, ma la prova di greco proposta ai maturandi “non presenta particolari difficoltà morfologiche”. A parlare con LaPresse è Antonietta Porro, direttrice del Dipartimento di Filologia classica, papirologia e linguistica storica dell’Università Cattolica, commentando la versione di Greco tratta da ‘Minosse o della legge’ di Platone.

Tra la quinta e la sesta riga vi è un passaggio non proprio ovvio, però i ragazzi ci possono arrivare – spiega – hanno 6 ore di tempo a disposizione. In più il pre e il post testo, uniti ai quesiti, offrono ulteriori elementi di aiuto all’interpretazione”. Soprattutto la terza domanda relativa ad approfondimenti e riflessioni personali. “Platone è un autore che si legge a scuola – sottolinea Porro – Lingua e contenuti non lo rendono un autore semplice, ma se viene ‘frequentato’ dagli studenti, è possibile acquisire una certa familiarità e confidenza”. Porro spiega che il brano proposto “non deriva da uno dei dialoghi ritenuti concordemente platonici”. Anzi “oggi la maggioranza degli studiosi ritiene che non sia realmente di Platone” il Minosse o della legge. 

La difficoltà del testo proposto

La difficoltà del testo, evidenziata dalla professoressa Porro, è legata a una frase tra la quinta e la sesta riga che può essere resa in italiano, come spiega la Direttrice del Dipartimento di Filologia classica, papirologia e linguistica storica dell’Università Cattolica nel modo seguente: “Dunque, il fatto che questa – l’essere stato educato da Zeus – non sia la prerogativa che Omero assegnò a chiunque altro fra gli eroi se non a Minosse, questo costituisce un elogio mirabile”. Una traduzione che riflette “chiaramente il greco”, senza scostarsi da quanto scritto nel testo originale proposto ai ragazzi.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata