I protagonisti, le indagini e le fasi di una dei casi giudiziarie più famosi della storia d'Italia
Perugia, 1 novembre 2007: Meredith Kercher, una studentessa britannica, viene trovata morta nel suo appartamento. Un caso che da quel momento ha tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, fino alla conferma, oggi, della Corte d’assise d’appello di Firenze della condanna di Amanda Knox a tre anni (comunque già scontati) per aver calunniato Patrick Lumumba nelle prime fasi delle indagini.
Ripercorriamo tutte le tappe principali di uno dei processi più controversi della storia recente italiana.
Caso Kercher, le tappe delle indagini e del processo
2 novembre 2007. Il corpo senza vita della studentessa britannica Meredith Kercher viene ritrovato nell’appartamento di Perugia che la ragazza condivideva con altre studentesse. Secondo gli investigatori, Meredith è stata uccisa la notte prima.
6 novembre 2007. La studentessa statunitense Amanda Knox, coinquilina delle vittima, è arrestata assieme al fidanzato Raffaele Sollecito e a Diya ‘Patrick’ Lumumba, padrone di un bar della città, di nazionalità congolese, dove Amanda lavorava saltuariamente.
20 novembre 2007. Lumumba, accusato da Amanda di essere l’assassino, è rilasciato dal carcere per mancanza di prove.
6 dicembre 2007. L’ivoriano Rudy Hermann Guedè è estradato dalla Germania, dove è stato arrestato, e condotto in carcere non appena rientrato in Italia.
14 dicembre 2007. Meredith Kercher viene seppellita dopo i funerali che si sono svolti a Londra.
28 ottobre 2008. Amanda Knox e Raffaele Sollecito vengono imputati per omicidio e violenza sessuale. Guedè, che ha scelto il rito abbreviato, è accusato in primo grado di omicidio e violenza sessuale e condannato a 30 anni di carcere.
16 gennaio 2009. Si apre a Perugia il processo di primo grado contro Knox e Sollecito.
4 dicembre 2009. La corte riconosce Amanda e Raffaele colpevoli di omicidio e violenza sessuale, condannandoli rispettivamente a 26 e 25 anni di carcere.
22 dicembre 2009. La corte di appello conferma la condanna di Guedè e diminuisce la pena a 16 anni.
24 novembre 2010. Inizia il processo di appello di Perugia contro Knox e Sollecito.
16 dicembre 2010. La Corte di cassazione conferma la condanna di 16 anni di detenzione per Guedè.
29 giugno 2011. Un’indagine forense indipendente ordinata dalla corte d’appello trova che molte delle prove del dna che inchiodano Amanda e Raffaele sono inaffidabili.
3 ottobre 2011. La corte d’appello di Perugia assolve i due ragazzi per “mancanza di prove di colpevolezza”.
26 marzo del 2013. La Cassazione ribalta la situazione e cancella le assoluzioni riaprendo il processo, in quel caso a Firenze.
30 gennaio 2014. La Corte d’Assise d’Appello del capoluogo lombardo conferma la colpevolezza degli imputati condannando Amanda Knox a 28 anni e 6 mesi di reclusione e Raffaele Sollecito a 25 anni di reclusione e applicando a quest’ultimo la misura cautelare del divieto di espatrio con ritiro del passaporto.
27 marzo 2015. La Corte di Cassazione assolve Sollecito e Knox per non aver commesso il fatto. La ragazza, però, vede confermata in via definitiva la condanna a 3 anni per calunnia nei confronti di Lumumba, già scontati. La Corte cassa, inoltre, tutte le prove genetiche e viene accolta nuovamente la perizia scientifica del 2011, che stabilì la presenza esigua di un DNA di diversi uomini, di cui uno somigliante ma non identico a Sollecito, sul gancetto, e del solo DNA di Amanda unito a residui di amido di patata sul coltello della casa di Sollecito, mentre l’ipotizzata presenza del DNA della Kercher era da escludere.
23 novembre 2021. Rudy Guede esce dal carcere dopo aver scontato 14 anni di reclusione.
13 novembre 2023. La Corte di Cassazione accoglie il ricorso di Amanda Knox e cancella la condanna per la calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, ma al tempo stesso dispone un nuovo processo sulla vicenda. I suoi legali ottengono l’annullamento di quel verdetto sulla base di un articolo del Codice di procedura penale, il 628 bis, introdotto con la riforma Cartabia, che consente di “eliminare gli effetti pregiudizievoli delle decisioni adottate in violazione dei Diritti dell’uomo”.
5 giugno 2024. La Corte d’assise d’appello di Firenze conferma la condanna di Amanda Knox a tre anni (comunque già scontati) per aver calunniato Patrick Lumumba nelle prime fasi delle indagini sull’omicidio di Meredith Kercher.
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