A Milano nuova udienza a carico di Alessandro Impagnatiello, accusato dell'omicidio della fidanzata

Nell’udienza di oggi sono emersi degli elementi da cui si evince ancora una volta che il comportamento e la scelta da parte dell’imputato di porre fine all’esistenza di Giulia e del proprio bambino, non si è trattato sicuramente di un’evenienza estemporanea perché altrimenti non ci sapremmo spiegare il motivo per il quale il tappeto che fa parte degli arredi della casa non rechi tracce ematiche così come anche il divano. Devono essere stati coperti prima che si determinasse il criminale e bieco intento”. Così l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale della famiglia di Giulia Tramontano, uccisa insieme al bimbo che portava in grembo, del cui delitto è accusato l’ex compagno Alessandro Impagnatiello.

“Per la famiglia questo è un periodo estremamente impegnativo perché il mese di maggio coincide con la nascita di Giulia che avrebbe compiuto trent’anni. Per questo motivo la famiglia l’ha ricordata con una cerimonia religiosa nel loro paese d’origine. Inoltre, il destino ha voluto che a un anno esatto dal suo brutale assassinio e a quello di Thiago, sia prevista l’udienza in cui ci sarà l’esame dell’imputato”, ha proseguito il legale: “La famiglia ha chiesto di fare ingresso nella casa del delitto per prendere gli oggetti appartenuti in vita a Giulia e al bambino. Giulia era scesa a Napoli prima del suo assassinio e la famiglia aveva fatto dono del corredino. Questa è una cosa alla quale tengono tantissimo”, ha concluso.

 

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