Secondo i giudici la violenza sessuale compiuta dall'assassino sarebbe avvenuta dopo la morte della donna, configurandosi come vilipendio di cadavere

Pena ridotta a 18 anni e 4 mesi per Suleiman Adams, l’assassino di Agitu Ideo Gudeta, l’allevatrice di capre di razza mochena fuggita dall’Etiopia per scampare alle persecuzioni, diventata simbolo di moderna emancipazione e uccisa a Frassilongo, in val dei Mocheni, il 28 dicembre del 2020. Lo ha deciso la Corte d’assise d’appello di Trento, che ha accolto la tesi della difesa secondo cui la violenza sessuale mediante autoerotismo compiuta da Adams sul corpo della donna sarebbe avvenuta dopo la morte della stessa, configurando quindi il diverso reato di vilipendio di cadavere. Ipotesi che le parti civili e la procura generale non hanno mai accettato. Ma la Corte d’appello bis, dopo che la Cassazione aveva accolto il ricorso della difesa dell’omicida, ha ritenuto che non si potesse dimostrare la violenza sessuale dal momento che non è dato sapere se la vittima, in quel momento, fosse o meno ancora in vita. Restando confermata, dunque, la pena di 15 anni e 8 mesi per omicidio volontario, la diversa qualificazione del secondo reato porta a una condanna di 2 anni e 8 mesi e una riduzione della pena complessiva da 20 anni a 18 anni e 4 mesi

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