Le indagini sulla guerra tra il sodalizio della 167 di Arzano e quello capeggiato da Pasquale Cristiano

I Carabinieri delle Compagnie di Giugliano in Campania e di Caivano hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, a carico di 13 persone (di cui 11 sottoposte alla custodia in carcere e 2 al divieto di dimora in Campania), ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei delitti di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni e tentate estorsioni, detenzione e porto di armi, detenzione a fine di spaccio di droga, delitti aggravati dal metodo mafioso. Si tratterebbe di un sodalizio di camorra, operante sui territori di Frattamaggiore, Frattaminore e zone limitrofe che, agendo in contrapposizione armata con altri gruppi criminali per imporre la propria egemonia, avrebbe posto in essere una lunga serie di attività illecite, agendo anche ai danni di imprenditori e commercianti dai quali avrebbe preteso il pagamento di somme di denaro per consentire loro il prosieguo dell’attività lavorativa.

Clan mise bomba davanti chiesa don Patriciello

Le indagini hanno ricostruito anche atti intimidatori, da parte del clan, ai danni del comandante della Polizia municipale di Arzano, Biagio Chiariello, e del parroco del Parco Verde di Caivano don Maurizio Patriciello. I due episodi rappresentano i momenti più eclatanti di una serie definita “impressionante” di stese e attentati avvenute nel contesto della contrapposizione all’interno del clan della 167 di Arzano tra la famiglia di Giuseppe Monfregolo detto “u guallarus” da un lato e il gruppo capeggiato da Pasquale Cristiano, detto “pick stick”, oggi collaboratore di giustizia, e Vincenzo Mormile dall’altro. L’evento “deflagrante”, viene sottolineato nell’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Napoli Antonino Santoro di cui LaPresse ha preso visione, è stato individuato nell’omicidio di Salvatore Petrillo, nipote di Pasquale Cristiano, ucciso la sera del 24 novembre 2021 ad Arzano. In questo ambito rientrano quindi gli atti intimidatori nei confronti di Chiariello, con un manifesto funebre fatto trovare davanti all’ingresso del Comando della Polizia municipale di Arzano, e di don Patriciello: in quest’ultimo caso, nella notte tra il 12 e 13 marzo 2022 è stata fatta esplodere una bomba davanti al cancello della chiesa di San Paolo Apostolo nel Parco Verde di Caivano.

Pizzo a ditta per lavori all’ospedale Cardarelli

In un altro passaggio dell’ordinanza si dà conto di un accordo tra i clan camorristici Caiazzo-Cimmino, attivo a Napoli nel quartiere Vomero, e Sautto-Ciccarelli di Caivano, per imporre un’estorsione alla ditta aggiudicataria dell’appalto per la creazione del parco urbano artistico dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dell’importo di 2.849.218 euro. Secondo quanto ricostruito, i due clan avrebbero costretto i titolari della ditta al pagamento di una tangente per l’esecuzione dei lavori pari quanto meno a 20mila euro, per il periodo settembre-ottobre 2017, da versare in due tranche da 10mila euro ciascuna, la prima delle quali è stata corrisposta il 21 settembre 2017.

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