Bonelli (Avs): "Ci lascia un simbolo". Fassino (Pd): "Vita ispirata da giustizia e democrazia"
È morto sabato a Torino, all’età di 105 anni, Bruno Segre, storico partigiano e simbolo dell’antifascismo. Unanime il cordoglio della politica e della società civile. “Ci ha lasciati Bruno Segre: oggi, nella Giornata della Memoria e nel giorno di apertura dell’anno giudiziario a Torino, dove durante gli anni delle leggi razziali a Segre fu vietato di esercitare la professione di avvocato. La sua scomparsa è ulteriore monito per tutti noi a difendere, ogni giorno, i valori della democrazia, dell’antifascismo e della libertà”, ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
Bonelli (Avs): “Ci lascia un simbolo”
“È morto a 105 anni Bruno Segre, ci ha lasciato il simbolo e monumento dell’antifascismo. A causa delle leggi razziali, perché figlio di un ebreo, gli fu impedito di esercitare la professione di avvocato. Con la scomparsa di Bruno, proprio nel Giorno della Memoria, siamo tutti tenuti a ricordare che la democrazia e la società aperta nella quale viviamo oggi è merito dei partigiani che, proprio come Bruno, hanno combattuto il fascismo per le nostre libertà. Ciao Bruno, rimarrai sempre nel cuore della nostra democrazia. Viva l’Italia antifascista“, ha dichiarato il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.
Fassino (Pd): “Vita ispirata da giustizia e democrazia”
“Ci ha lasciato l’avvocato Bruno Segre: partigiano, socialista, consigliere comunale di Torino, combattente ardente per ogni diritto di libertà e laicità. Una lunghissima vita ispirata dai valori della giustizia e della democrazia. Lo ricordo con affetto e gratitudine”, ha scritto invece su X Piero Fassino, deputato del Partito democratico e già sindaco di Torino.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata