Il 23 maggio 2021 morirono 14 persone. Il legale di Eitan: "Garantire a bambino miglior futuro possibile"

E’ il giorno dell’inizio del processo per la tragedia del Mottarone che si svolge alla Casa della Resistenza di Verbania. Il 23 maggio 2021 morirono 14 persone nella cabina numero tre della funivia, precipitata tra i boschi del Massiccio. “Eitan deve avere la possibilità di avere un futuro il migliore possibile, quindi stiamo remando tutti nella stessa direzione per trovare una soluzione dei profili civilistici”, ha detto l’avvocato Fabrizio Ventimiglia, legale del bimbo di nove anni, sopravvissuto all’incidente e unico superstite della sua famiglia. “Sono assolutamente fiducioso proprio perché l’interesse di tutte le parti è di dare a questo ragazzo che fa la terza elementare una vita la migliore possibile dopo questa tragedia”.

Eitan adesso “sta meglio dal punto di fisico ed è circondato dall’affetto dei suoi familiari. E’ chiaro che ci sono una serie di problematiche dal punto di vista psicofisico che si dovranno sviscerare nel corso degli anni ed è per questo che dobbiamo fare tutti la nostra parte per cercare di tutelare questo bambino e dargli davvero la miglior vita possibile. Deve stare a scuola, deve essere circondato dall’affetto dei propri familiari, dei propri amici, dei compagni deve fare una vita normale come fanno tutti i bambini di otto anni”, ha affermato l’avvocato. “Questa è una tragedia che si poteva e si doveva evitare ma in questo momento l’interesse di tutte le parti è quello di garantire il migliore futuro al ragazzo. Oggi ci costituiamo parte civile e siamo disponibili a trovare un accordo con tutti, ha aggiunto, confidando che “proprio perché l’interesse comune va nella stessa direzione si possa essere molto rapidi”.

Legale Leitner: “Azienda si è fatta carico di oltre 50 risarcimenti”

Tra gli indagati c’è Anton Seeber presidente di Leitner, l’azienda altoatesina che si occupava della manutenzione della funivia. “Leitner ha fatto qualcosa di straordinario in questi mesi, pur proclamandosi estranea alle contestazioni si è fatta carico dei risarcimenti nei confronti dei parenti delle vittime di questa assurda tragedia e lo ha fatto con denaro proprio. Abbiamo più di 50 posizioni aperte, le somme sono oggetto di riservatezza ma è una somma importante di tutto rilevo”. A dirlo è l’avvocato Paolo Corti, difensore di Seeber. “Negli accordi Leitner ha poi previsto di potere andare a ripetere queste somme nei confronti di quelli che riteniamo essere i veti responsabile di questa tragedia”, ha spiegato il legale. “È un impegno importante quello di Leitner che ha voluto fare per vicinanza e solidarietà nei confronti dei parenti delle vittime e credo sia un dato apprezzabile che non ha precedenti almeno a mia memoria nella storia giudiziaria italiana”.

Per quanto riguarda le richieste di risarcimento avanzate, Corti ha specificato: “Sono state chiuse tutte le posizioni conosciute ad esclusione del piccolo Eitan, la cui posizione è in fase di definizione perché ci sono problematiche legate al fatto che c’è un giudice tutelare che deve vagliare questi accordi e approvarli ma credo e confido nella definita a breve”. Interpellato dai cronisti sulla questione della mancata manutenzione il legale ha specificato: “Non abbiamo riscontrato problemi di sull’impianto, i problemi erano nella gestione e nell’esercizio dell’impianto, nei controlli di esercizio dell’impianto che spettavano ad altri soggetti. Sulla fune che si è rotta, sulle cause, c’è stata una perizia che è stata acquisita ma il problema dei controlli sulla fine è una tematica che per legge attiene all’esercente e non al manutentore”.

Nonno Eitan in aula: “Famiglie devono stargli vicino”

Shmuel Peleg, nonno di Eitan, è arrivato a sorpresa all’udienza preliminare. L’uomo, che rapì il nipote portandolo in Israele, ha sottolineato di essere presente “per mia figlia e la mia famiglia”. “Dobbiamo fare quello che è meglio per Eitan, non per qualcuno delle famiglie. Le famiglie devono stargli vicino insieme”. 

Legale Tadini: “Non è esclusa la richiesta di rito abbreviato”

“La posizione del mio assistito è sicuramente la più difficile da difendere ma ce la metterò tutta per cercare di tirarlo fuori al meglio possibile, stiamo ancora decidendo se accedere a riti alternativi, al rito abbreviato, o andare a dibattimento perché il patteggiamento non è stato neanche preso in considerazione. Oggi l’udienza dovrebbe essere quasi esclusivamente organizzativa in cui si costituiranno le parti civili, vedremo anche la situazione risarcimenti per cui poi all’esito di questa udienza decideremo come muoverci”. Così l’avvocato, Marcello Perillo, legale di Marcello Tadini, il caposervizio della funivia del Mottarone oggi in pensione. “Stiamo cercando di ammettere le nostre colpe per quanto riguarda la parte dei forchettoni cercando di togliere un po’ di responsabilità sul resto soprattutto per quello che concerne la manutenzione e i controlli che è la difesa che abbiamo tenuto durante gli interrogatori”, ha proseguito il legale. “Le ammissioni del mio cliente riguardano i forchettoni che avevano una funzione non ludica ma legata al fatto che la funivia aveva questi problemi e si rischiava di bloccare a metà della corsa; è sempre stata questa la sua posizione”, ha aggiunto.

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