Vigilia del secondo anniversario dalla strage del 23 maggio 2021 che ha provocato la morte di 14 persone

Alla vigilia del secondo anniversario dalla strage alla funivia del Mottarone del 23 maggio 2021, la famiglia paterna dell’unico sopravvissuto, Eitan, spiega a LaPresse di essere “speranzosa di avere giustizia per scoprire i responsabili di questa tragedia”. Eitan vive con la zia Aya Biran, mentre è in corso a Milano il procedimento per la richiesta di adozione del bambino, che nella tragedia ha perso i genitori.

Gli zii “esprimono soddisfazione per la chiusura delle indagini e ringraziano i pm per il lavoro che hanno fatto“, spiegano i legali Emanuele e Giuseppe Zanalda. Domani alle 11 si terrà una messa commemorativa per le 14 vittime in vetta al Mottarone, a Stresa. Venerdì la procura di Verbania ha chiuso le indagini, inviando l’avviso di chiusura a sei persone e due società, per le quali si profila la richiesta di rinvio a giudizio.

Gli zii del piccolo Eitan rimarcano anche il loro “dolore e sofferenza” per quello che è successo, che dal loro punto di vista ha “segnato una intera famiglia”. La vicenda del piccolo Eitan ha visto infatti il bimbo ‘conteso’ tra la famiglia materna e paterna, con il caso del nonno Shmuel Peleg che aveva portato il bimbo in Israele e che pochi mesi fa ha patteggiato una pena a 1 anno e 8 mesi (pena sospesa) accolta dal gup del tribunale di Pavia. Secondo quanto apprende LaPresse, la famiglia paterna domani si recherà alla commemorazione in vetta al Mottarone a due anni dalla strage. 

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