Lunedì 18 dicembre sarà avviato il cantiere dal lato italiano per la Torino-Lione
“Le proteste sono una costante del nostro progetto come di tutti i grandi progetti, forse da noi la protesta ha preso strade più violente ma oggi la dimensione è molto ridotta. La marcia dell’8 dicembre, che è il termometro della forza dell’opposizione al progetto, è passata da 20mila persone alle 2500 di quest’anno. Oggi la protesta fa parte del progetto ma non è più un elemento importante”. Così il direttore generale di Telt, Maurizio Bufalini, a margine della riunione della Commissione intergovernativa sulla nuova linea ferroviaria Torino-Lione presso il grattacielo della Regione Piemonte a Torino, in merito alle possibili proteste No Tav in occasione della visita al cantiere del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, prevista per il prossimo 18 dicembre. “Lunedì per noi è una giornata molto importante, celebrata alla presenza del ministro Salvini, perché è il giorno in cui avviamo il cantiere dal lato italiano. Un momento epocale per la Torino-Lione perchè così abbiamo attivato tutti i cantieri del tunnel di base, passando dalla fase di progettazione a quella di realizzazione. Abbiamo già 2500 persone a lavoro che arriveranno a 4000 nel momento di picco. La previsione è di concludere e di attivare la linea a fine 2032”, aggiunge Bufalino. Da parte sua il prefetto di Torino, Giovanni Donato Cafagna, sulle possibili proteste ha affermato: “Stiamo monitorando tutta la situazione ed eventuali manifestazioni nell’area. Domani ci sarà un approfondimento con le forze dell’ordine, lavoriamo tutti per far sì che un momento così importante avvenga in sicurezza.”
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