L'attivista si è autodenunciato dopo la morte in Svizzera della 74enne Margherita Botto

Margherita Botto, professoressa universitaria e traduttrice letteraria, 74 anni, milanese, ha deciso di ricorrere al suicidio assistito in Svizzera perché ormai al terzo stadio di una grave malattia. Il fratello Paolo e l’amica Cinzia Fornero, che hanno accompagnato Margherita alla struttura nei pressi di Zurigo, si sono presentati alla caserma dai carabinieri Duomo a Milano per autodenunciarsi, insieme a Marco Cappato. L’associazione Soccorso Civile ha infatti organizzato il viaggio verso la clinica in territorio elvetico dove è stato praticato il suicidio assistito alla donna. “Credo di aver fatto la cosa giusta“, ha detto Paolo Botto. “Io non ho più accompagnato le persone, io sono il responsabile di questa associazione a delinquere, c’è bisogno di altre persone come Cinzia e Paolo”, ha affermato invece Marco Cappato

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