La ragazza fu trovata morta la scorso 18 ottobre 2018
Annullate dalla Corte di Cassazione le condanne per i quattro imputati per la morte di Desirèe Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata morta il 19 ottobre del 2018 in una baracca in via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo. I giudici della della Suprema Corte hanno rinviato gli atti in Appello per Mamadou Gara, che in appello era stato condannato all’ergastolo solo per l’ accusa di omicidio. Appello bis disposto anche per Brian Minthe per l’accusa di cessione di stupefacenti, dove è caduta l’aggravante insieme a Alinno Chima. I due erano stati condannati rispettivamente a 27 anni e a 24 anni e mezzo di carcere. Yousef Salia, che era stato condannato all’ergastolo nei giudizi di merito, è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale, ma è stata confermata l’accusa di spaccio. Per loro il Pg, al termine della requisitoria, aveva chiesto la conferma delle condanne già emesse il 21 novembre 2022. Durante la ricostruzione, il Pg ha ripercorso le posizioni di tutti gli imputati chiedendo alla Corte di rigettare i ricorsi o le varie richieste di rimodulazione avanzate dai difensori degli imputati. I quattro, tutti cittadini di Paesi africani, rispondono dell’accusa di aver drogato, violentato e ucciso la ragazzina all’interno della baracca “del buco”, dove la 16enne venne trovata morta. La Pubblica accusa, durante la requisitoria ha ricordato ai magistrati che la sera del 18 ottobre di 5 anni fa, quando la ragazza entrò nell’area dove si poteva acquistare e assumere eroina, il gruppo di pusher africani, dopo averle somministrato un cocktail letale di farmaci e droga, abusò di lei fino per poi abbandonarla in fin di vita su un materassino. Dove poi venne ritrovata morta il giorno seguente.
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