Il medico legale ha fatto risalire il momento del decesso ad almeno 36-48 ore prima del ritrovamento del corpo
Morto da un “lasso di tempo non inferiore a 36-48 ore e sul corpo nessun segno di tortura né di violenza” che rendono “errate le notizie apparse relative a bruciature, lesioni da taglio, traumatismi vari alla testa del deceduto”. Lo fa sapere la Procura di Trieste in una nota per fare chiarezza sul ritrovamento del cadavere di quello che con ogni probabilità è un 52enne iraniano, B.K, senza dimora in Italia trovato morto domenica mattina sulla Grande viabilità Triestina poco prima dello svincolo per Valmaura in direzione Venezia. Il corpo era “appeso al parapetto di protezione posto dietro al guardrail e pendente sulla scarpata sottostante“.
Il medico legale ha fatto risalire il momento del decesso ad almeno 36-48 ore prima del ritrovamento da parte di una squadra di tecnici dell’Anas. Il Procuratore Antonio De Nicolò chiarisce che gli “unici segni sulla salma sono quelli tipici dell’impiccamento” mentre le altre “lesioni” sarebbero “post mortem” e fisiologiche rispetto ai “fenomeni putrefattivi che hanno interessato il cadavere”. Il 52enne aveva il volto coperto da una “camicia a maniche corte arrotolata“, le mani legata con un altra camicia lasciando un’apertura di 30 centimetri e i piedi legati da un nastro adesivo prelevato da un rocchetto che è stato trovato abbandonato nei pressi del luogo del presunto suicidio.
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