Discussa l'istanza chiesta dai legali di uno dei sette indagati
Si è conclusa davanti ai giudici del Riesame del Tribunale di Palermo l’udienza per discutere l’istanza di scarcerazione di Christian Maronia, uno dei sette giovani arrestati con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazza di 19 anni, la notte del 7 luglio in un cantiere abbandonato del Foro Italico a Palermo. Per la seconda volta in meno di un mese l’indagato ha cambiato avvocato: il suo difensore di fiducia Alessandro Musso ha rimesso il mandato ufficialmente perché “è venuto assolutamente meno il rapporto di fiducia con il mio assistito” ha detto fuori da palazzo di giustizia. Alla base della decisione ci sarebbe la mossa dei familiari che senza avvisarlo avrebbero nominato anche l’avvocato Giuseppe Farina. Già subito dopo l’arresto il 18 agosto i familiari del giovane avevano sostituito l’avvocato d’ufficio con Musso. Maronia non era presente in aula.
Nel pomeriggio la notizia: il tribunale del Riesame ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dal difensore di Christian Maronia, uno dei sette giovani arrestati con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazza di 19 anni, la notte del 7 luglio in un cantiere abbandonato del Foro Italico a Palermo. L’udienza si è tenuta oggi nel tribunale di Palermo. In avvio di udienza l’avvocato Alessandro Musso ha rimesso il mandato dopo che i familiari senza consultarlo gli hanno affiancato un secondo legale, l’avvocato Giovanni Farina. Come per gli altri tre arrestati ad inizio luglio, Angeo Flores, Christian Barone e Gabriele Di Trapani, il Riesame ha confermato la custodia cautelare in carcere. Il 5 settembre è in programma l’udienza davanti al Riesame per Samuele La Grassa e l’8 settembre per Elio Arnao.
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