I soccorsi hanno potuto solo constatare il decesso del piccolo. La donna è stata arrestata

Un bambino di un anno è stato strangolato dalla propria madre, stamani a Voghera, in provincia di Pavia. La donna, si chiama Elisa Roveda. Quando i soccorsi, chiamati dalla nonna del bimbo, sono giunti sul posto hanno potuto solo constatare il decesso del piccolo. La nonna si recava tutti i giorni dalla figlia per aiutarla nelle faccende domestiche e che ha trovato la donna distesa sul letto in evidente stato confusionale con accanto il figlio, privo di sensi. La madre avrebbe agito in preda a un raptus. La donna al momento si trova in ospedale. Sul caso indagano i carabinieri del Comando di Pavia. Sul posto anche il pm di turno.

La donna è stata arrestata

Elisa Roveda è stata arrestata ed è ora piantonata nel reparto di psichiatria del Policlinico San Matteo di Pavia. La salma del piccolo è stata trasferita all’Istituto di Medicina Legale del San Matteo dove verrà eseguita l’autopsia per stabilire le cause del decesso.

Donna era sola in casa con il bambino

Elisa Roveda, 44 anni, impiegata, era sola in casa al momento dell’omicidio del figlio. Secondo quanto riferito a LaPresse da fonti investigative, la donna è rimasta da sola un’ora nella casa di via Mezzana. Il marito era già uscito di casa per andare a lavorare. Sul posto, oltre ai soccorsi, sono giunti i carabinieri della compagnia di Pavia e il pm di turno che dovrà stabilire i provvedimenti da assumere. 

Ricoverata in reparto psichiatria

La donna è ora ricoverata in reparto di psichiatria ed è sotto osservazione medica. Avrebbe agito in preda a un raptus ed è stato necessario ricorrere alle cure mediche. A indagare su quanto accaduto i carabinieri della Compagnia di Pavia.

Presidente ass. psichiatri forensi: “Caso anomalo di infanticidio”

Il caso di genitori che uccidono figli, “è sicuramente un elemento di grande attenzione soprattutto quando a uccidere è la madre che è colei che dà la vita. Generalmente però avviene con bambini più piccoli, il che non lo rende un infanticidio ma un neonaticidio. Questo invece, all’età di un anno, è un caso molto particolare tanto che viene più da pensare a una forma di depressione. Quest’ultimo però è un reato di solito commesso da persone con una patologia di grave depressione che, sovente, poi commettono suicidio. Questo è un caso anomalo: bisognerà capire cosa sia successo”. Così a LaPresse Enrico Zanalda, presidente della Società Italiana di Psichiatria forense (Sipf) in merito alla mamma di Voghera che ha ucciso il figlio di un anno. Il caso, dalle prime indicazioni, sembrerebbe “più tipico di situazioni da patologia vera e propria, vista l’età del bambino. Ci possono però essere delle situazioni di stress molto importanti che possono portare a una esasperazione tale per cui, in una persona particolarmente fragile, si può arrivare a commettere anche un atto di questo tipo quando si arriva a un punto di non ritorno”. “In ogni caso – precisa il dottor Zanalda – “saranno necessari gli approfondimenti del caso per capire cosa sia successo”.

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