Conclusa la verifica per 'Gloria', 78 anni, malata oncologica, dopo circa sei mesi dall'avvio dell'iter
Arriva in Veneto il secondo sì a un suicidio assistito. Il via libera – fa sapere l’Associazione Luca Coscioni – arriva per la seconda volta, senza ostruzionismi, da parte dell’azienda sanitaria regionale e dal Comitato etico, dopo una richiesta di verifica delle condizioni per poter accedere alla procedura. È il quarto caso di ok al suicidio assistito in tutta Italia dal 2019.
Un iter di sei mesi
La procedura di verifica si è conclusa per ‘Gloria’ (nome di fantasia), 78 anni, malata oncologica veneta, dopo circa 6 mesi dall’avvio dell’iter. Gloria, assistita dai legali dell’Associazione Luca Coscioni cui si era rivolta, aveva infatti iniziato la procedura a novembre 2022, con una richiesta all’azienda sanitaria competente, come previsto dalla sentenza ‘Cappato’ della Corte costituzionale.
L’azienda sanitaria, tramite i propri medici, ha dunque attivato le verifiche necessarie e ha stabilito che Gloria possiede tutti i requisiti previsti dalla sentenza 242/19 della Consulta, accertando che: Gloria ha autonomamente e consapevolmente deciso di procedere con l’aiuto alla morte assistita; che è affetta da patologia oncologica irreversibile; che tale patologia produce sofferenza che lei stessa reputa intollerabile; che i trattamenti con ‘farmaci antitumorali mirati’ costituiscono sostegno vitale.
Il parere del Comitato etico
A fine marzo 2023, l’azienda sanitaria ha comunicato alla signora Gloria che, a seguito della relazione multidisciplinare prodotta dai medici dell’azienda sanitaria, anche il Comitato etico ha rilevato la sussistenza dei requisiti previsti dalla sentenza 242/19 della Consulta. Nell’aprile 2023 l’azienda sanitaria ha poi comunicato la tipologia di farmaco idoneo per poter procedere e le modalità di assunzione. Nei giorni scorsi, l’azienda ha comunicato che fornirà la strumentazione necessaria all’autosomministrazione del farmaco letale e ha confermato che il Servizio sanitario regionale fornirà tutto quanto occorre nell’immediatezza dell’evento.
I casi di suicidio assistito in Italia
Nelle Marche, Federico Carboni, quasi un anno fa, è stato il primo italiano ad aver avuto accesso al suicidio medicalmente assisito in Italia, ma aveva dovuto farsi carico dei costi del macchinario, acquistato poi grazie a una raccolta fondi aperta dall’Associazione Luca Coscioni. Gloria è la seconda cittadina residente in Veneto, dopo Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare, ad aver ottenuto la verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio assistito e il relativo parere favorevole da parte dell’azienda sanitaria e del comitato etico. In Italia, per quanto se ne abbia notizia, è la quarta volta che accade.Il Veneto è la prima Regione d’Italia ad aver raggiunto la soglia delle firme necessaria per poter portare la proposta di legge regionale sul suicidio assistito in Consiglio regionale. Sono infatti oltre 7.000 i cittadini veneti che ad oggi hanno sottoscritto il testo di “Liberi Subito”, la proposta di legge regionale elaborata dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria su cui si stanno raccogliendo le firme anche in Piemonte, Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia. Analoga proposta verrà depositata in Basilicata e Lazio attraverso l’iniziativa dei Comuni ed è già stata depositata da consiglieri regionali in Sardegna, Puglia e Marche.
Gloria: “Ho avuto una vita libera, lo sono fino alla fine”
“Ho vissuto periodi pesanti con forza e volontà per affrontarli, fin dall’inizio ero informata che si prospettava un periodo difficile e così è andata, ed ecco la motivazione della mia richiesta di fine vita dignitosa. Ho avuto una vita libera, bella, quando deciderò di procedere con l’aiuto al suicidio per porre fine alle mie sofferenze, nonostante tutto l’ultima parola per me sarà ‘la vita è bella’ e sono stata libera fine alla fine”, sono le parole di Gloria dopo il via libera.
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