Il parroco: "Non è solo femminicidio ma duplice omicidio"

Sgomento e commozione anche a Sant’Antimo, paese d’origine di Giulia Tramontano, 29 anni, incinta, trovata morta a Senago, uccisa dal fidanzato che ha confessato. “Domani avevamo in programma la festa del 2 giugno che ovviamente ho fatto annullare, come città proclameremo il lutto cittadino in onore della memoria di Giulia”, dice a LaPresse Massimo Buonanno sindaco di Sant’Antimo, in provincia di Napoli. “In questi mesi – aggiunge il sindaco – abbiamo fatto tanto per sensibilizzare contro la violenza sulle donne. Siamo tutti sconvolti per quello che è successo. Ci stringiamo al dolore della famiglia”.

Sono spaventato da quello che è successo. Non è solo un femminicidio, si tratta di un duplice omicidio dal momento che Giulia era incinta di un bimbo da 7 mesi. Non so cosa fare per i genitori, possiamo solo pregare”, dice a LaPresse don Salvatore Coviello, parroco della chiesa di Santa Lucia a Sant’Antimo. “Conoscevo Giulia, in parrocchia è stata battezzata e ha fatto la prima comunione – continua don Coviello -. Era una ragazza normalissima, aveva il desiderio di diventare madre, era una ragazza di sani principi. Giulia voleva vivere”.

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