Pisa, lutto cittadino per la morte della dottoressa

Pisa, lutto cittadino per la morte della dottoressa

L’annuncio del sindaco Michele Conti: “Non ci sono parole per una simile tragedia”

La città di Pisa si stringe nel dolore per la morte della dottoressa Barbara Capovani, la psichiatra 55enne aggredita brutalmente venerdì scorso da un ex paziente psichiatrico, Gianluca Paul Seung. Stamattina si è tenuto in minuto di raccoglimento davanti al nosocomio al termine del quale il sindaco, Michele Conti, ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino in occasione del giorno dei funerali.

Il sindaco: “Non ci sono parole per una simile tragedia”

“Raccolti in un commosso silenzio piangiamo la morte della dottoressa Capovani. Il dolore e la costernazione della famiglia di Barbara, che abbraccio forte, degli amici, dei colleghi, delle persone che la conoscevano, è anche il lutto dell’intera città di Pisa. Per questo ho proclamato il lutto cittadino per il giorno del funerale di Barbara”, ha dichiarato il primo cittadino.

“Ci chiediamo tutti – aggiunge il sindaco di Pisa – il perché di una simile tragedia, senza avere le parole per rispondere a questa domanda. Ci saranno modi e tempi per cercare le risposte, che dobbiamo soprattutto a chi paga ingiustamente con la vita la scelta di occuparsi con professionalità e dedizione dei più fragili. E le dobbiamo alla nostra società che, senza perdere l’umanità necessaria, deve poter avere gli strumenti per arginare la pericolosità sociale di certi soggetti”. “Adesso però è il momento del cordoglio, del silenzio, della preghiera”, ha concluso Conti.

Schillaci: “Mercoledì riunione per riattivazione tavolo psichiatria” 

“Nel corso di questi ultimi mesi abbiamo già iniziato ad affrontare il tema della salute mentale e della riforma delle procedure per l’assistenza nelle strutture residenziali psichiatriche. Mercoledì 26 aprile ci sarà una nuova riunione per la riorganizzazione del tavolo sulla psichiatria. Dobbiamo fare in modo che quanto accaduto a Barbara Capovani non si ripeta”. Così, in una nota, il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

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