Sisma di magnitudo 4.6 con epicentro a Montagano (Campobasso), avvertita anche in Abruzzo. Scuole chiuse per precauzione

Torna a tremare la terra in Molise. Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.6 è stata registrata in provincia di Campobasso alle 23.52 di ieri. Il sisma è stato avvertito anche nell’Aquilano. L’Ingv specifica che l’epicentro è stato individuato a 2 chilometri a Ovest di Montagano (Campobasso). La scossa è stata avvertita anche in Abruzzo, a Pescara, oltre che in Puglia, in Campania e nel Lazio

Sciame sismico ancora in corso

Dopo il terremoto, è ancora in corso nella mattinata del 29 marzo lo sciame sismico: finora dieci le scosse, l’ultima di magnitudo 2.4 alle 6:54. La più forte dopo la scossa di ieri sera è stata registrata alla sala sismica Invg questa mattina alle 6.43 con magnitudo 2.6.

Centinaia di persone in strada

Nei comuni di Montagano, Ripalimosani, Matrice, Castellino, Civitacampomarano, Lucido, oltre che nella stessa Campobasso, centinaia sono state le persone a scendere in strada. Molti residenti, in pigiama e con borsoni di fortuna e coperte al seguito, hano deciso di trascorrere la notte fuori per paura di rientrare in casa. Centinaia anche le chiamate ai vigili del fuoco, che hanno fatto sapere che non sono stati registrati crolli né danni alle persone. “La gente è uscita di casa in pigiama, di corsa, c’è un grande spavento anche per il problema della frana del 2017 che ha compromesso già la stabilità della parte alta del paese”, ha dichiarato il sindaco di Civitacampomarano, Paolo Manuele

Protezione civile: “Niente danni e feriti”

“Dalle prime verifiche effettuate, l’evento risulta avvertito dalla popolazione, ma non sono al momento stati segnalati danni a persone o cose“. Così la protezione civile a qualche ora dal sisma. Conferme anche dai sindaci, come Marco Giampaolo, primo cittadino di Ripalimosani, che ha detto: “Da un primo giro sembrano non esserci danni se non di lievissima entità. Tanto spavento ovviamente”.

Scuole chiuse per verifiche

In ogni caso, a titolo precauzionale, oggi, 29 marzo, resteranno chiuse le scuole a Campobasso e in tutti i comuni dell’epicentro. Il sindaco del capoluogo, Roberto Gravina, ha detto ai microfoni di Rainews24: “Nonostante non siano stati registrati danni a persone o a cose, faremo un controllo in tutti gli edifici di nostra competenza”. Lo stesso, ha aggiunto, farà la Provincia “per vedere se c’è stato qualche distacco. Riteniamo che sia davvero solo a scopo precauzionale”. Hanno firmato le ordinanze di chiusura Campobasso, Bonefro, Busso, Campolieto, Casacalenda, Castelmauro, Castropignano, Colletorto, Ferrazzano, Frosolone, Gambatesa, Gildone, Guardialfiera, Guglionesi, Jelsi, Larino, Limosano, Lucito, Matrice, Mirabello Sannitico, Monacilioni, Montagano, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montenero di Bisaccia, Morrone del Sannio, Palata, Petacciato, Petrella Tifernina, Pietracatella, Riccia, Ripabottoni, Ripalimosani, Roccavivara, San Giuliano di Puglia, Santa Croce di Magliano, Sant’Elia a Pianisi, Termoli, Torella del Sannio, Trivento.

21 anni dopo San Giuliano

“Il nostro territorio purtroppo ha la memoria di circa 20 anni fa, c’è una certa apprensione nella popolazione. La scossa è stata avvertita in modo forte. Qualcuno dormirà per scelta nelle auto, però confermo che non si segnalano danni. La paura è stata tanta, ma adesso bisogna tranquillizzarsi un secondo e poi rientrare nelle case”, ha aggiunto Gravina. In Molise, in occasione del terremoto del 31 ottobre 2002, a San Giuliano di Puglia, il crollo di una scuola elementare è costato la vita a una maestra e a 27 bambini.

Geologo Unimol: “Rottura di 5 km quadrati sulla faglia”

“A originare il terremoto è stata una rottura di circa 5 km quadrati sulla faglia, e il meccanismo focale calcolato mostra un movimento trascorrente che, localizzato e contestualizzato nella geodinamica dell’area, ci fa capire che con ogni probabilità si è attivata la struttura dei terremoti di San Giuliano di Puglia del 2002. In particolare si è rotto un pezzo della faglia a ovest della seconda scossa che si ebbe il 1 novembre 2002“. Lo afferma il geologo di Geosilsab Unimol (Università del Molise) Eugenio Auciello commentando sulle pagine social di approfondimento l’evento sismico. “La scossa – continua Auciello – si localizza oltre 10 km ad ovest della sismicità registrata nei giorni scorsi e ormai ieri nei pressi di Ripabottoni. Purtroppo questo elemento indica che l’area attiva è in realtà più ampia di quanto ritenuto fino a poche ore fa ed inoltre non si osserva al momento ulteriore attività lungo il tratto di faglia interposto tra le aree epicentrali della sequenza dei giorni scorsi e la scossa di poco fa”. Il riferimento è allo sciame in atto da diversi giorni in Molise, in particolare nel comune di sant’Elia a Pianisi dove si sono verificare diverse scosse di magnitudo massima 2.9. “La situazione è delicata – prosegue il geologo – perché, oltre a non poter escludere ulteriori scosse, anche di magnitudo maggiore, si ritiene che questo possa essere anche uno scenario più probabile rispetto a quanto precedentemente valutato”. Osservazioni, precisa l’esperto, “che non costituiscono una previsione e non vogliono infondere allarmismo, ma vogliono fornire una descrizione oggettiva dell’attività in corso e delle possibili evoluzioni”.

 

 

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