L'uomo potrebbe essere il killer delle tre donne trovate morte due giorni fa a Prati
È stato fermato e portato in carcere a Regina Coeli il presunto killer delle tre donne trovate morte, in un bagno di sangue, nel quartiere Prati di Roma. Si chiama Giandavide De Pau. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti con la giustizia, sarebbe legato al clan camorristico di Michele Senese. L’uomo è stato preso in viale Esperia Sperani, zona Primavalle, nell’appartamento in cui viveva. È stato segnalato alle forze dell’ordine dalla sorella alla quale aveva accennato, seppur in modo molto confuso, a quanto accaduto. Lei, appreso dei tre omicidi dal telegiornale, ha quindi chiamato il 112 spiegando che l’autore poteva essere il fratello. Gli inquirenti erano comunque sulle tracce dell’uomo – che avrebbe lasciato numerose tracce biologiche sui luoghi del delitto – grazie anche ai tabulati telefonici delle vittime e alle chat di incontri sulle quali prendeva appuntamento con le escort.
Il Questore: “Popolazione può tornare tranquilla”
“Ben consapevole delle aspettative della cittadinanza, molto scossa dai fatti e che, giustamente, invoca sicurezza, posso assicurare che al momento la situazione è sotto stretto controllo e riteniamo di poter affermare che la collettività possa tornare a essere più tranquilla perché altri fatti collegati a questi tragici avvenuti non ci saranno. Al momento opportuno, gli organi investigativi e la Procura della Repubblica forniranno le informazioni doverose”. Lo afferma il questore di Roma, Mario Della Cioppa, in una nota relativa agli omicidi di Prati.
Il questore ha inoltre dichiarato che “in merito ai tragici fatti che si sono verificati nel quartiere Prati siamo estremamente soddisfatti per il lavoro che sta portando avanti la Squadra Mobile e la Polizia scientifica, in sinergia informativa con l’Arma dei carabinieri, seguendo le indicazioni della Procura della Repubblica”. Per i dettagli che riguardano lo stato delle indagini, aggiunge Della Cioppa, “dobbiamo confrontarci con il procuratore Lo Voi con il quale siamo costantemente in contatto per doveroso rispetto verso chi ha la direzione delle stesse e verso il lavoro che sta conducendo il pm titolare, insieme al capo della Squadra Mobile”.
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