Almeno una delle prostitute uccise sarebbe stata colpita durante l'atto sessuale

Indagini senza sosta a Roma dopo gli omicidi di tre donne, nel quartiere Prati, dove tra gli abitanti si teme la presenza di un serial killer di prostitute. Secondo le prime ricostruzioni, prima sarebbe avvenuto il delitto di via Durazzo, poi gli altri due. Almeno una vittima è stata colpita durante un rapporto. Si è concluso nella serata di giovedì il sopralluogo dei magistrati nei due appartamenti dove si sono consumati i delitti. Da quello che trapela la vittima di via Durazzo è stata colpita al torace mentre quelle di Via Riboty mostrano ferite alla gola, al torace e alla schiena.

Roma, duplice omicidio quartiere prati
Roma, duplice omicidio quartiere prati

“Killer Prati ha colpito durante atto sessuale”

Almeno una delle tre prostitute uccise nel quartiere Prati di Roma sarebbe stata colpita durante un atto sessuale. È quanto emerge dalle prime ricostruzioni dopo i rilievi effettuati ieri nell’appartamento di via Durazzo dove una donna di 65 anni e origini colombiane è stata uccisa con colpi al torace.

La speranza degli inquirenti è quella di riuscire ad ottenere elementi utili per risalire al responsabile dai circuiti di videosorveglianza della zona. 

Due fascicoli aperti, disposte autopsie su corpi vittime

Sono due i fascicoli aperti dalla procura di Roma in merito ai tre omicidi nei due appartamenti del quartiere Prati. Nelle prossime ore sarà affidato l’incarico per le autopsie sui corpi delle tre vittime. Gli esami serviranno a fare chiarezza sull’arma utilizzata e a confermare eventualmente che si tratti della stessa.

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Prima il delitto in via Durazzo

Proseguono le indagini sui tre omicidi di Prati e dalle ricostruzioni degli inquirenti la prima a morire sarebbe stata la donna, 65enne colombiana, uccisa in via Durazzo. In un secondo momento sarebbero state uccise le due donne in via Augusto Riboty. L’assassino si sarebbe appartato nella casa al primo piano per avere un rapporto sessuale con una delle due donne cinesi. Poco dopo l’avrebbe aggredita e, sentendo le urla della ragazza, la seconda vittima sarebbe intervenuta per aiutarla. A quel punto il killer si sarebbe avventato su di lei, uccidendola, mentre la prima, nuda, cercava di fuggire prima di essere raggiunta e colpita, ancora, sul pianerottolo. Nonostante sui fatti siano stati aperti due diversi fascicoli, gli inquirenti sono orientati a pensare che la persona che ha ucciso le tre vittime, tutte ferite con colpi di arma da taglio, possa essere la stessa. Una prima conferma potrebbe arrivare dalle autopsie sui corpi che chiariranno se l’arma sia la stessa.

La ricerca nelle chat

C’è anche la chat di una piattaforma di incontri tra i materiali sotto la lente di chi indaga sugli omicidi di Prati. Alla piattaforma era iscritta la donna colombiana di 65 anni uccisa in via Durazzo e dagli ultimi messaggi ricevuti potrebbero uscire indizi che possano far risalire all’omicida.
Gli inquirenti analizzano i video delle telecamere di sorveglianza del quartiere e passano al setaccio anche i cassonetti delle aree vicine ai due appartamenti in cui si sono consumati i delitti, che distano meno di un chilometro tra loro. Ancora non c’è traccia di una possibile arma usata da chi ha ucciso, né un suo identikit, e le due vittime asiatiche non sono state identificate.

Dalle modalità degli omicidi, avvenuti in due appartamenti vicini, in un breve arco temporale, chi indaga non esclude possa trattarsi di delitti premeditati.

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