A bordo 572 persone, Salvini firma divieto di sostare nelle acque territoriali nazionali
Sono iniziati i primi sbarchi di donne e bambini dalla nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere entrata nel porto di Catania, con a bordo 572 naufraghi. L’arrivo della nave era stato autorizzato nella mattinata di oggi ed era previsto per le 13, ma ci sono dei ritardi. Secondo disposizioni delle autorità italiane, alla nave – così per come è stato per la Humanity1 – è consentito lo sbarco solo dei soggetti fragili, poi dovrà lasciare il porto. L’imbarcazione di ricerca e soccorso di MSF, era entrata in acque territoriali italiane a causa del maltempo.
La decisione – riferisce la stessa Ong – è stata presa dalle autorità italiane per valutare i casi di vulnerabilità a bordo della nave che attualmente ospita 572 naufraghi.
Così per come è avvenuto ieri notte per i naufraghi a bordo della nave Humanity1, secondo le disposizioni del Viminale, verrà prima effettuata un’ispezione a bordo da parte del personale medico competente, poi verranno fatti scendere i soggetti fragili.
ORA A BORDO DELLA #GEOBARENTS
“Ci sono bambini, donne incinte, minori non accompagnati. Da una settimana, sono ostaggio di politiche disumane. C’è chi ha subito violenze e abusi in Libia. HANNO BISOGNO DI SBARCARE IN UN PORTO SICURO ADESSO!” @Candi_Lo #MSF #GeoBarents pic.twitter.com/ZWDJyFtn4U— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) November 3, 2022
Salvini firma divieto per Geo Barents
È stato ufficialmente firmato per la Geo Barents il divieto di sostare nelle acque italiane, fatto salvo che per le operazioni di soccorso nei confronti dei soggetti più fragili a bordo. A firmare il divieto sono stati il ministro delle Infrastrutture, il ministro dell’Interno e della Difesa.
Dei 572 a bordo di Geo Barents, quindi – così per come è stato per la Humanity1 – sbarcheranno a Catania solo i soggetti con condizioni di salute precarie che necessitano di assistenza. A tutte le persone che restano sulla imbarcazione sarà comunque assicurata l’assistenza occorrente per l’uscita dalle acque territoriali.
“Tutti devono sbarcare”
“Dopo aver rischiato la vita in mare per fuggire dalla Libia, 572 persone sono rimaste ostaggio di scelte politiche disumane per più di 10 giorni a bordo di una nave, invece di vedersi riconosciuto il diritto a sbarcare in un porto sicuro. Dopo tutto ciò, queste persone devono oggi anche assistere al cinico spettacolo della politica che gioca con le loro vite. Tutti coloro a bordo della Geo Barents devono poter sbarcare immediatamente, per ricevere assistenza e veder riconosciuto il loro diritto a chiedere protezione”. Così Juan Matias Gil, il capo missione di Medici Senza Frontiere, in seguito all’ok da parte delle autorità italiane per lo sbarco solo dei soggetti fragili, tra i 527 a bordo di Geo Barents, al porto di Catania.
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