Si aggiungono ai 105 già rinviati a giudizio a luglio

Altri 41 agenti di Polizia Penitenziaria sono stati identificati e indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle violenze avvenute ai danni di alcuni detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 6 aprile del 2020. Nella prima fase di indagine gli inquirenti non riuscirono a identificare tutti gli agenti coinvolti o in servizio in quella giornata; nel penitenziario casertano, infatti, arrivarono anche alcuni colleghi da altre strutture, molti dei quali coperti con caschi o mascherine, il che ha reso difficile il riconoscimento. Per i primi 105 fra agenti e funzionari del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) il processo inizierà il 7 novembre. Ad aprile il pm Alessandro Milita, al termine della requisitoria, aveva invocato il processo per gli imputati, ritenuti responsabili di quanto accaduto in quelle concitate ore nel penitenziario casertano. Il rinvio a giudizio è arrivato a metà luglio; agli imputati vengono contestati, a vario titolo, i reati di abuso di autorità, tortura, lesioni e falso in atto pubblico. Per 12 di loro c’è anche l’omicidio colposo per la morte di un detenuto, avvenuta circa un mese dopo i fatti.

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