Stava passeggiando con il cane in una zona impervia di Procchio quando all'improvviso, forse per una disattenzione, è scivolata dalla scogliera assieme al suo animale, morto poco dopo, probabilmente per annegamento

Stava passeggiando con il cane in una zona impervia di Procchio quando all’improvviso, forse per una disattenzione, è scivolata dalla scogliera assieme all’animale. Il cane è morto poco dopo, probabilmente per annegamento. Lei è rimasta svenuta per lungo tempo, prima di riprendere conoscenza e accorgersi che non sarebbe riuscita a risalire: era rimasta bloccata tra gli scogli appuntiti e il mare, senza cellulare. Questa la ricostruzione dei fatti che hanno visto suo malgrado protagonista, all’Isola d’Elba, in provincia di Livorno, Marina Paola Micalizio, la donna di 48 anni scomparsa domenica e ritrovata lunedì sera su una scogliera impervia nel comune di Marciana Marina, dopo essere rimasta in mare per circa 16 ore. Anche le ferite riportate dalla donna, ora ricoverata nel reparto di medicina d’urgenza dell’ospedale di Grosseto, ossia alcune escoriazioni e contusioni, sarebbero compatibili col racconto fatto dalla stessa 48enne ai soccorritori. A dare l’allarme, con una denuncia ai carabinieri di Marciana Marina, era stato il marito, in vacanza assieme alla donna sull’isola toscana: i due, residenti nel milanese, trascorrono spesso le vacanze all’Elba.

Le ricerche, scattate immediatamente, avevano portato al ritrovamento del cellulare della donna e del cane, morto con il collare impigliato sulle rocce, sugli scogli di Procchio. Poi, dopo 16 ore, che la donna racconta di aver trascorso sempre in mare, un gommone della protezione civile l’ha individuata e tratta in salvo. È stata portata al pronto soccorso di Portoferraio, prima di venire trasferita a Grosseto. Le sue condizioni al momento non destano preoccupazione: dovrebbe essere dimessa nel giro di 24 ore. Appena dimessa gli inquirenti la interrogheranno, per definire gli ultimi tasselli della vicenda che non sembra avere più molti misteri. Per cercarla, tra domenica e lunedì, oltre alle forze dell’ordine e alla capitaneria di porto via terra, via mare e anche con l’utilizzo di droni, si era messo in moto anche il coordinamento elbano delle pubbliche assistenze.

I volontari, prima di riuscire a trovare Micalizio in vita, hanno battuto il perimetro della zona, circa 2 chilometri per un’area di 2 ettari, in lungo e largo, utilizzando 7 mezzi e 16 volontari che, solo per le ricerche a piedi, hanno percorso circa 71 chilometri. Il caso della sua scomparsa aveva creato particolare attenzione, visto che la donna è figlia di Pippo Micalizio, il ‘super poliziotto’ delle prime grandi maxi operazioni contro la mafia palermitana, a capo della Dia prima e della Squadra mobile di Milano poi. Di lui, ad esempio, si ricordano alcune importanti operazioni a Palermo: come quando fu effettuato il più grande sequestro di armi da guerra mai operato in Italia, sottraendolo alle mani del clan dei Corleonesi di Totò Riina e del latitante Giovanni Brusca, composto da missili, bazooka, lanciagranate, esplosivo, mitra ed altre armi. 

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