L'ultimo saluto alla piccola nella cattedrale in piazza Duomo. Il feretro trasportato dai familiari della piccola

Sono iniziati nella cattedrale di Sant’Agata i funerali della piccola Elena Del Pozzo, la bimba uccisa lunedì 13 giugno dalla madre Martina Patti, rea confessa, nelle campagne di Mascalucia in provincia di Catania. Un lungo applauso ha accolto Elena in piazza Duomo a Catania. La bara, di color bianco, è stata trasportata in cattedrale dai familiari della piccola.

500 persone hanno atteso bara fuori da chiesa

Oltre cinquecento persone hanno atteso l’arrivo del carro funebre in piazza Duomo a Catania. Sul sagrato della cattedrale di Sant’Agata una decina tra corone e cuscini di rose bianche, gialle, rosa e arancione. Ci sono anche due cuscini con le scritte ‘Le mamme di Hakuna Matata’, la scuola che frequentava la bimba, e ‘le maestre’. Ad accompagnare il feretro ci sono in lacrime il padre Alessandro, il nonno Giovanni, la zia Martina Vanessa e la nonna Rosaria Testa.

Arciv. Renna: “Prego che la piccola Elena consoli i suoi cari”

 “Cosa ci separa da queste due persone di cui abbiamo solo una salma composta? La morte e il dolore, su cui è risuonata la Parola di Dio: Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, il pericolo, la spada? L’amore di Cristo è la nostra unica speranza, quell’amore che ha il potere e la forza di unire ciò che è stato separato, di portare amore dove ha vinto l’odio, di donare la vita e la risurrezione dove c’è morte. È un amore che viene da Dio, il Dio di Gesù Cristo che non ha risparmiato il proprio figlio ed ha insegnato all’umanità che si salva donando, sacrificando sé stessi e non gli altri. Io prego che questa piccola martire innocente di nome Elena da oggi consoli i suoi cari e tutti quei bambini che sono feriti più di ogni altro dai sentimenti che inquinano l’umanità”. Così l’arcivescovo di Catania Luigi Renna in un passo dell’omelia per il funerale della piccola Elena Del Pozzo, la bimba uccisa lunedì 13 giugno dalla madre Martina Patti, rea confessa, nelle campagne di Mascalucia in provincia di Catania. Davanti ad una cattedrale di San’Agata stracolma di familiari, amici l’arcivescovo ha poi aggiunto: “Abbiamo ascoltato, nel Vangelo secondo Marco: davanti ai discepoli che discutevano tra loro su chi fosse il più grande, Gesù prese un bambino e lo mette al centro, lo abbraccia e dice che quel piccolo è il metro dell’accoglienza e dell’amore per Lui. A coloro che seguivano le logiche da “grandi”, il Signore contrappone chi non ha altro che la semplicità, la fiducia, quasi il “consegnarsi” proprio dei piccoli”.

“Non lapidiamo la madre della piccola Elena”

“Un’ultima parola a tutti noi che, come giudici siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato. Ho letto su un muro della nostra città, nei pressi della Chiesa del Divino Amore, una frase che chiedeva riposo eterno per Elena e tormento eterno per la sua mamma. Non credo che la piccola Elena sarebbe d’accordo con quelle parole, come ogni bambino. E voi genitori, non insegnate la violenza delle parole ai vostri figli, né sui social, né sui nostri muri già abbastanza sporchi. Perché un bambino, quello che Gesù Cristo ha messo al centro, non è capace di concepire vendette, sedie elettriche, patiboli mediatici e, se impara queste cose, le impara da noi. I bambini sono “puri di cuore”, dice Gesù Cristo e non sanno imbracciare né armi, né impugnare pietre.”. Queste le parole dell’arcivescovo di Catania Luigi Renna nell’omelia del funerale della piccola Elena Del Pozzo, la bimba uccisa lunedì 13 giugno dalla madre Martina Patti, rea confessa, nelle campagne di Mascalucia in provincia di Catania. Davanti ad una basilica stracolma di familiari, amici l’arcivescovo ha poi aggiunto: “E se un domani ci dovessero essere altre vittime come la nostra piccola Elena, sarà perché qualcuno avrà seminato nel campo di Dio la gramigna dell’ odio, della vendetta, della rabbia, della irrazionalità. Sforziamoci di seminare ciò che Cristo e ogni uomo animato da buona volontà spargono con abbondanza: misericordia, pietà, giustizia, dialogo, prevenzione di ogni forma violenza. Solo così non ci saranno più funerali com’è questo. Che la Vergine Santa e Sant’Agata prendano per mano la piccola Elena e pregano per tutti noi adulti, perché sappiamo allungarci, alzarci sulle punte dei piedi, per stare all’altezza dei bambini”.

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