Il caso dell’anziana sbranata da due cani a Sassuolo, nel Modenese, è solo l’ultimo di una serie di aggression di cui spesso sono vittime persone anziane o bambini. In Italia, la materia è ancora poco regolamentata, in assenza di una legge da tempo richiesta dai medici veterinari per mettere ordine su un tema complesso.A oggi, nel nostro Paese la norma a cui fare riferimento è l’ordinanza del 3 marzo 2009 del ministero della Salute, di recente confermata in Gazzetta Ufficiale e quindi ancora oggi in vigore. A volerla fu l’allora Sottosegretaria alla Salute Francesca Martini che intervenne a riempire un vuoto normativo, superando la ‘Lista delle razze pericolose’ creata con ordinanza del 12 dicembre 2006 dall’ex ministra Livia Turco.L’ordinanza del 2009 sposta l’asse della responsabilità dal cane al padrone, basandosi, come si legge nel testo, sul presupposto scientifico che “non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell’appartenenza ad una razza o ai suoi incroci”.Il testo dunque prevede la responsabilizzazione del padrone, di qualsiasi razza o taglia. A questo proposito, l’ordinanza indica chiaramente che “il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso”.Per questo, il testo impone ai padroni di “utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore al metro e mezzo” per le passeggiate e nei luoghi all’aperto, fatte salve le aree per cani e “portare una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio di incolumità”, ma soprattutto di “assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato” anche tramite “percorsi formativi per i proprietari di cani con rilascio di specifica attestazione denominata patentino”. L’ordinanza prevede inoltre il divieto di “un addestramento di cani che ne esalti l’aggressività”, “qualsiasi operazione di selezione o di incrocio di cani con lo scopo di svilupparne l’aggressività”, oltre doping e combattimenti.La legislazione si fa più stringente a livello dei singoli comuni che posso decidere di rendere obbligatorio il patentino per i proprietari di alcune razze. È il caso di Milano che richiede un preciso documento ai proprietari dei cani appartenenti alle seguenti razze: America Bulldog, Cane da pastore di Charplanina, Cane da pastore dell’Anatolia, Cane da pastore dell’Asia Centrale, Cane da pastore del Caucaso, Cane da pastore Maremmano Abruzzese, Cane della Serra da Estrela, Dogo Argentino, Fila Brasileiro, Perro da Canapo Majoero, Perro da presa Canario, Perro da presa Mallorquin, Pit Bull, Pit Bull Mastiff, Pit Bull Terrier, Rafeiro do alentejo, Rottweiler, Rhodesian Ridgeback, Tosa Inu American Staffordshire Terrier, Bandog, Molossoidi di grande taglia non iscritti ai libri genealogici ENCI-FCI, Blu terrier, Boerboel, Cane Corso, Cane lupo Cecoslovacco, Cane lupo di Saarloos, Cane lupo Italiano, tutti gli incroci derivanti dalle razze sopra citate.

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