L’azienda: "L’impegno verso i dipendenti è priorità assoluta". La Cgil: "Giornata molto importante"
Oggi nessun pacco Amazon sarà consegnato ai destinatari. Il colosso dell’e-commerce si ferma per 24 ore in Italia, dai 15mila driver agli oltre 9mila addetti degli hub. Si tratta del primo stop nel nostro Paese, il primo in tutto il mondo che coinvolge un’intera filiera. Uno sciopero di un giorno indetto da molteplici sigle sindacali, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, a seguito del mancato raggiungimento di un accordo con l’azienda di Jeff Bezos sui diritti e le tutele dei lavoratori. Diverse le rivendicazioni sul tavolo: dalla verifica dei carichi di lavoro alla contrattazione dei turni, dal corretto inquadramento professionale del personale alla riduzione dell’orario di lavoro dei driver fino all’indennità Covid per operatività in costanza di pandemia. E da sindacati e dipendenti arriva l’appello ai clienti: “Non comprate per 24 ore”.
La risposta dell’azienda è arrivata in una nota firmata da Mariangela Marseglia, country manager della società. “L’emergenza sanitaria tutt’ora in corso ha avuto un grande impatto sulla vita di tutti noi. Prendiamo molto sul serio il nostro compito di continuare a fornirvi un servizio utile, così come quello di proteggere la salute e la sicurezza di tutto il nostro personale, permettendovi di acquistare e ricevere i prodotti di cui avete bisogno restando a casa il più possibile”, scrive Marseglia.
“Il nostro impegno nei confronti dei nostri dipendenti non si ferma. Continueremo ad assicurarci che tutto il nostro personale sia adeguatamente protetto – si legge ancora – monitoriamo i cambiamenti e aggiorniamo costantemente le misure preventive giorno per giorno. Offriamo test gratuiti e supporteremo in tutti i modi il piano di vaccinazione, appena sarà possibile, per far sì che ogni persona che frequenti i nostri siti venga adeguatamente assistita”.
“Essere l’azienda più attenta al cliente al mondo significa anche informarvi sulla realtà dei fatti, soprattutto quando questi rischiano di non emergere adeguatamente, per continuare a meritarci la vostra fiducia. I fatti sono che noi mettiamo al primo posto i nostri dipendenti e quelli dei fornitori terzi offrendo loro un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo, con salari competitivi tra i più alti del settore, benefit e ottime opportunità di crescita professionale”, sottolinea la manager.
A stretto giro sono arrivate anche le parole dei sindacati. “Oggi è una giornata molto importante. I lavoratori e le lavoratrici della filiera di Amazon hanno deciso di protestare per rivendicare un normale sistema di relazioni sindacali. Un messaggio importante rispetto alla necessità di parlare di lavoro di qualità”, dichiara la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti in un video di Collettiva.
Per la dirigente sindacale “è importante che Amazon incrementi le proprie attività in Italia, ma non è sufficiente offrire occasioni di lavoro. Abbiamo ancora problemi insostenibili di carichi, di tempi, di eccessiva precarietà lavorativa”. “In un’azienda con quel tipo di fatturato – continua – è giusto costruire un sistema di relazioni che riconosca ai lavoratori un premio di risultato e condizioni contrattate. Ossia relazioni sindacali stabili”. “Non è facile chiedere oggi ai lavoratori di scioperare. Sappiamo della carenza di lavoro, sappiamo dell’alta ricattabilità degli addetti. Però sappiamo anche che combattere e rivendicare diritti per la propria dignità è l’unica strada possibile per affermare il diritto a un lavoro di qualità”.
“Per questo oggi ringraziamo tutti gli uomini e le donne che hanno voluto dare questo segnale e auspichiamo che l’azienda riprenda un serio percorso di confronto. Riaprendo i tavoli, ma soprattutto trovando soluzioni alle tante questioni aperte. Auspichiamo – conclude Tania Scacchetti – che il messaggio arrivi forte ai clienti di Amazon e alla cittadinanza tutta perché quest’azienda, come tante altre aziende, può e deve coniugare lo sviluppo e il profitto con i diritti di chi lavora”.
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