Il segretario Udc ha lasciato l'incarico: "Sono totalmente estraneo". Ai domiciliari l'assessore al Bilancio della Calabria Talarico
Operazione ‘Basso Profilo’ contro la ‘ndrangheta in tutta Italia: il personale della Dia, insieme con quello della polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della guardia di finanza, ha eseguito numerose misure di custodie cautelari nei confronti dei maggiori esponenti delle ‘ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come ‘Bonaventura’, ‘Aracri’, ‘Arena’ e ‘Grande Aracri’, nonché di imprenditori di spessore ed esponenti della Pubblica amministrazione collusi con le predette organizzazioni criminali. Sono state arrestate 48 persone, di cui 13 carcere e 35 ai domiciliari.
Tra gli indagati anche il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa. Il reato contestato all’onorevole “è il 416, aggravato dal metodo mafioso. Risponde di associazione a delinquere” ha specificato il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri. Il politico ha lasciato il suo incarico in segreteria. “Ho ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017. Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale come effetto immediato” le parole di Cesa. Tra le 48 persone coinvolte nell’inchiesta della Dda di Catanzaro c’è anche Francesco Talarico, segretario regionale Udc. A Talarico, che è anche assessore al Bilancio della Regione Calabria: gli sono stati concessi gli arresti domiciliari nella sua abitazione di Lamezia Terme.
Gratteri: Rapporto diretto tra imprenditori, politica e cosche
“La gamma di reati conduce sempre al 416bis, ma non ci sono più omicidi bensì legami politico-economici”. È il prologo di Gratteri alla conferenza stampa che ha dettagliato l’operazione ‘Basso profilo’. “C’è il rapporto diretto tra imprenditoria, politica e ‘ndrangheta – ha detto il magistrato – da parte di persone pienamente consapevoli di trovarsi davanti rappresentanti delle famiglie mafiose del crotonese. Un raggio d’azione vasto che interessa più livelli e li interseca. L’epicentro dell’inchiesta è un imprenditore locale che ha agganciato politici per truccare gare di fornitura prodotti di sicurezza sul lavoro, prima sul territorio poi a livello nazionale. In queste fasi si sono innestati contatti con le cosche del reggino per favorire la candidatura alle elezioni regionali. In aggiunta a tutto ciò – ha concluso Gratteri – abbiamo riscontrato purtroppo la partecipazione attiva di un notaio e di elementi infedeli delle forze dell’ordine”.
Udc si stringe intorno a Cesa: “Estraneo”
L’Udc Italia ha trasmesso un comunicato stampa di solidarietà al Segretario Nazionale Cesa, coinvolto nella vicenda giudiziaria che ha visto misure cautelari di imprenditori e politici calabresi. Sicuri dell’estraneità ai fatti del Segretario Cesa, ci si augura che quanto prima la Magistratura possa chiarire la posizione dell’On. Lorenzo Cesa. “Siamo sconvolti e chiaramente molto turbati – dichiara il Coordinatore Nazionale dei Giovani dell’Udc Italia Gero Palermo – I fatti segnalati dalla Magistratura risalgono al 2017, ci auguriamo che l’atto iscritto al nostro Segretario rappresenti un atto dovuto scevro da qualsiasi implicazione sostanziale in questa vicenda. Invitiamo anzi la Magistratura a fare chiarezza al più presto, convinti dell’estraneità ai fatti del nostro Segretario, attorno al quale ci stringiamo con affetto. A nome di tutto il gruppo dei Giovani Udc esprimo massima solidarietà, lo aspettiamo al più presto per riprendere assieme la grande crescita dell’Udc su tutto il Territorio Nazionale”.
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