La moglie di uno degli uomini: "Abbiamo temuto di non rivederlo più"
Liberati i pescatori italiani in Libia. Il ministro Di Maio e il premier Conte sono stati a Bengasi proprio oggi per la liberazione. Il presidente del Consiglio su Twitter scrive: “Buon rientro a casa”.
Buon rientro a casa pic.twitter.com/MKYISFeTmV
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) December 17, 2020
Commossa la reazione della moglie di uno dei pescatori: “Provo solo tantissima gioia, aspettavamo con ansia la notizia; mi hanno confermato che sono sui pescherecci”, ha detto Cristina Amabilino. “Non ho ancora parlato con mio marito, anche se lo sento tra due giorni non mi importa”, ha aggiunto ricordando che l’ultima volta che lo ha sentito era l’11 novembre. “Abbiamo avuto paura di non rivederlo più“, ha aggiunto uno dei tre figli, a Roma da giorni con la madre per fare pressione e chiedere la liberazione dei pescatori siciliani. I parenti e gli amici dei 18 pescatori liberati il Libia questa mattina si sono ritrovati in una sala del comune a Marzara del Vallo (Trapani) per aspettare, insieme al sindaco Salvatore Quinci, altre notizie ufficiali sulla sorte dei loro cari.
“La liberazione dei pescatori italiani trattenuti in Libia dimostra che il governo e la Farnesina hanno lavorato bene, in silenzio, senza clamori e alla fine hanno portato a casa i nostri connazionali senza cedere a ricatti. La lunghezza della loro detenzione è la dimostrazione che la trattativa non è stata facile. Chi fa ironia come Salvini evidentemente non conosce il lavoro che è stato fatto. Grazie al ministro Di Maio e al presidente Conte per questo risultato”, è il commento dei senatori del Movimento 5 Stelle della Commissione Esteri di Palazzo Madama.
“Finalmente liberi dopo un incubo durato piu di 108 giorni. In questi lunghi mesi non abbiamo mai smesso di seguire questo caso e pochi giorni fa avevamo ottenuto un aiuto concreto per le loro famiglie. Siamo molto felici che possano trascorrere il Natale accanto ai loro cari”. Grazie al governo e al parlamento per l’azione svolta in questi mesi. Cosi Davide Faraone, presidente dei Senatori di Italia Viva, intervenuto in aula al Senato poco dopo la notizia della liberazione dei pescatori italiani sequestrati a Bengasi.
Polemico invece il leader della Lega Matteo Salvini: “Oggi sono 108 giorni dal sequestro, con comodo…”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata