Il Codacons ha denunciato Chiara Ferragni per blasfemia per la copertina di Vanity Fair della scorsa settimana. Nell'immagine l'influencer è ritratta come una Madonna con bambino, riprodotta come l'opera di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato. In realtà l'opera, postata da Ferragni su Instagram, è parte di una 'galleria' creata dall'artista Francesco Vezzoli nel numero di Vanity Fair del 23 settembre. Oltre a Ferragni, sono raffigurate come dipinti e quadri decine di altre donne che rappresentano l'empowerment femminile in Italia e nel mondo.
Su Twitter Fedez ha subito commentato la notizia: "Mi mancavano" ha scritto, aggiungendo il link all'articolo che parla della denuncia del Codacons. L'astio tra i Ferragnez e il Codacons non inizia ora: durante il lockdown l'associazione dei consumatori aveva denunciato una raccolta fondi della coppia. Fedez aveva risposto raccontando in modo dettagliato come erano stati usati i fondi della raccolta, che finanziavano il San Raffaele e attaccando l'associazione sostenendo che stava ostacolando la raccolta fondi in modo inappropriato. Il Codacons aveva poi querelato il rapper, tra le altre cose, anche per diffamazione e calunnia.
Sul caso è intervenuto anche il fondatore di Azione Carlo Calenda che su Twitter ha scritto: "Nella risposta alla mia lettera e all’interrogazione di Matteo Richetti, Patuanelli si è impegnato formalmente a verificare la situazione del Codacons in termini di trasparenza, conflitti di interesse e mancanza di requisiti. Spero che si dia una mossa. Non se ne può più".

