Milano, 12 feb. (LaPresse) – Le etichette 'parlavano' di pura lana vergine, ma della calda e pregiata fibra non c’era traccia, i tessuti erano composti interamente da poliestere e poliammide. Per questo motivo la guardia di finanza di Torino ha sequestrato nei giorni scorsi oltre 25mila capi d’abbigliamento confezionati con filato acrilico e falsamente etichettati come filati di pregio. I baschi verdi del Gruppo pronto impiego, insospettiti dai prezzi troppo convenienti di alcuni capi di abbigliamento di pregio in vendita in un negozio del capoluogo piemontese e distribuiti da alcuni grossisti di Lacchiarella, nel milanese, hanno avviato le indagini, supportate dalle analisi scientifiche effettuate da un laboratorio chimico specializzato nel settore tessile. Gli esiti degli esami hanno confermato i sospetti dei finanzieri svelando la reale composizione dei tessuti spacciati per lana ma in realtà composti, come detto, in fibre sintetiche. Un 'fiume di falsa lana' per una frode che si aggirava intorno ai 5 milioni di euro.
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