Matera, 14 gen. (LaPresse) – Strattoni, offese e minacce. Per questo motivo un'insegnante 64enne è stata interdetta dall'esercitare l'attività per sei mesi in una scuola di Matera. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, la donna è responsabile del reato di maltrattamenti, aggravato dall'aver commesso il fatto nei confronti di minori. Le vessazioni psico-fisiche quotidiane, ricostruite dalla squadra mobile, consistevano nel gridare verso i piccoli ad alta voce rimproveri, colpendo ripetutamente con la bacchetta la cattedra urlando 'ordine e disciplina', strattoni, offese, minacce. Inoltre, la donna li avrebbe anche posizionati con forza con la faccia contro il muro o con la testa sul banco, sferrando loro schiaffi anche a due mani.

I comportamenti, scrive la polizia, sono stati riscontrati attraverso delle intercettazioni audio-video ambientali, che hanno evidenziato "l'incapacità di contenere talvolta anche l'esuberanza dei piccoli, con i normali mezzi educativi, ma ricorrendo all'uso della violenza con un atteggiamento irato e stizzito". "Tali comportamenti – precisa la polizia – hanno minato l'integrità psico-fisica di tutti i piccoli alunni che anche quando si trovavano nelle loro case istintivamente ponevano le mani di fronte al viso anche quando un genitore si avvicinava per dare una carezza o un bacio".

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