Non accolto il ricorso al no alla commutazione del carcere a vita in trent'anni di reclusione per l'ex membro dei Pac
La Prima Sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dei difensori di Cesare Battisti, contro la decisione con cui, il 17 maggio 2019, la Corte di assise di appello di Milano aveva negato la commutazione della pena dell'ergastolo in quella di trent'anni di reclusione. Le questioni sollevate con il ricorso concernevano la persistente efficacia dell'accordo di commutazione della pena per l'ex terrorista dei Pac, stipulato tra le Autorità italiane e brasiliane, in vista dell'estradizione dal Brasile, poi non avvenuta, nonché la legittimità della procedura culminata nell'espulsione del condannato dalla Bolivia. La Corte di Cassazione ha ritenuto corretta la decisione del Corte di assise di appello.
Una vita in fuga quella dell'ex membro dei Proletari armati per il comunismo, condannato in Italia per quattro omicidi risalenti agli 'anni di piombo'. Per quasi 40 anni la sua vita è stata scandita da soggiorni in prigione ed esili all'estero sotto protezioni politiche in una continua battaglia giudiziaria per sfuggire alla giustizia italiana fino all'arresto e l'estradizione dalla Bolivia nel gennaio scorso.
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