Carcere a vita per i tre esponenti della famiglia criminale del litorale romano. Il giudice: "E' un clan di mafia"
Ergastolo. È la sentenza per Carmine, Ottavio e Roberto Spada ritenuti a capo dell'omonimo clan del litorale romano. Nel processo con loro, altre 21 persone erano accusate a vario titolo di reati come l'associazione di stampo mafioso, l'omicidio, l'estorsione, l'usura, la detenzione e porto di armi e di esplosivi, incendio e danneggiamento aggravati, ed altri crimini contro la persona, oltre al traffico di stupefacenti, l'attribuzione fittizia di beni e l'acquisizione, in modo diretto e indiretto, della gestione e il controllo di attività economiche, e appalti legati a stabilimenti balneari, sale giochi e negozi.
I due pm della Direzione distrettuale antimafia di Roma, Mario Palazzi e Ilaria Calò avevano chiesto l'ergastolo per Carmine Spada, detto Romoletto, Roberto, già condannato per l'aggressione al giornalista Rai Daniele Piervincenzi, e per Ottavio. Il processo è partito dopo gli oltre 30 arresti del 25 gennaio. Quella del clan Spada, a Ostia, è un'associazione di tipo mafioso. Nell'aula bunker di Rebibbia arriva la sentenza che sancisce l'ergastolo per Carmine, Ottavio e Roberto Spada, ritenuti a capo del clan del litorale romano e condanne pesanti per altri 21 affiliati al clan.
Tra i reati a vario titolo contestati, oltre all'associazione di stampo mafioso, l'omicidio, l'estorsione, l'usura, la detenzione e porto di armi e di esplosivi, incendio e danneggiamento aggravati, ed altri crimini contro la persona, oltre al traffico di stupefacenti, l'attribuzione fittizia di beni e l'acquisizione, in modo diretto e indiretto, della gestione e il controllo di attività economiche, e appalti legati a stabilimenti balneari, sale giochi e negozi.
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