Celebrato, con Mattarella, il centenario dell'Ong internazionale. I dati impressionanti del rapporto sui minori nei conflitti
Cento anni di storia segnati da emergenze umanitarie, in Italia e nel mondo, rimaste impresse nella memoria collettiva e in cui a pagare il prezzo più alto sono i bambini. Ieri come oggi, dalle due Guerre Mondiali alla tragedia dei bambini del Biafra, dai conflitti in Vietnam e nella ex Iugoslavia al genocidio ruandese e alla terribile carestia degli anni '80 in Etiopia, sino ad arrivare agli orrori dei giorni nostri in Siria e in Yemen. Conflitti e disastri naturali, carestie, siccità, epidemie e povertà che, a 100 anni di distanza dalla nascita di Save the Children, rappresentano le sfide più grandi che ancora oggi mettono a repentaglio l'infanzia e il futuro dei minori. In occasione delle celebrazioni per il Centenario dalla sua fondazione, che avvenne nel 1919 proprio per portare aiuto alle vittime del primo conflitto mondiale, l'Organizzazione lancia alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la campagna globale "Stop alla guerra sui bambini".
Nel mondo, più di 1 bambino su 2 è minacciato da guerre, povertà e discriminazioni. In particolare, circa 5,4 milioni di bambini sotto i 5 anni, inoltre, perdono la vita ogni anno a causa di malattie facilmente curabili e prevenibili, mentre in Africa subsahariana e in Asia si calcola che fino a 500 milioni di persone siano attualmente esposte agli effetti dei cambiamenti climatici, spesso costrette ad abbandonare le proprie terre. Sono i numeri forniti da Save the Children. Ben 27 milioni di minori nel mondo sono tagliati fuori dall'educazione perché le loro scuole sono state distrutte, danneggiate o occupate e oltre 1 miliardo di loro vivono in contesti dove ogni giorno sono costretti a fare i conti con la povertà, anche nei Paesi più avanzati come l'Italia dove attualmente 1,2 milioni di minori si trovano in condizioni di povertà assoluta.
Numeri terribili che hanno spinto Mattarella a chiedere che la partecipazione al problema non sia effimra: "Tutti rammentiamo l'immagine di quel bambino siriano in ospedale dopo il bombardamento della sua abitazione. Quell'immagine ha commosso il mondo intero, occorre che quella commozione non sia effimera e non si dimentichi in poco tempo. Non sia la commozione del momento".
La denuncia di Save the Children arriva attraverso i dati del nuovo dossier dal titolo "La Guerra sui Bambini": Un tema, quello dell'educazione durante i conflitti, che rischia di essere sottovalutato ma che ha conseguenze drammatiche per l'infanzia e per la ricostruzione dei paesi stessi che vivono il conflitto: ad oggi è difficile stabilire quanti siano esattamente i bambini che a causa della guerra sono stati costretti a lasciare non soltanto le loro case, ma anche la scuola, divenendo la "generazione perduta" che senza educazione rischia di non poter contribuire alla ricostruzione del proprio paese al termine delle ostilità. Ma anche una generazione di bambini colpiti dalle bombe in un luogo che dovrebbe essere per loro sicuro, come la scuola. Per questo Save the Children ha realizzato – presso il MAXXI di Roma – un evento dal titolo evocativo "Tutti giù per terra": un'esperienza immersiva e ad alto impatto emotivo che farà vivere in prima persona ai partecipanti cosa significa essere un bambino in un paese in guerra.
"Ogni guerra è una guerra contro i bambini, diceva Eglantyne Jebb, l'infermiera fondatrice di Save the Children (19 maggio 1919 a Londra), ed è vero oggi esattamente come cento anni fa. Per questo motivo, nel celebrare questo importante anniversario, siamo tornati alle ragioni originarie per cui è nata l'Organizzazione. Sono troppi i bambini nel mondo a cui sono negati i diritti principali dell'infanzia a causa dei conflitti e, oggi più che mai, abbiamo il dovere di indignarci e fare qualcosa di fronte a tutte quelle guerre – spesso dimenticate dall'opinione pubblica", ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia. "Di fronte agli egoismi e ai nazionalismi dilaganti, non possiamo più volgere lo sguardo dall'altra parte e non sentirci responsabili: la guerra, ovunque essa sia e con qualunque arma venga combattuta, è una guerra contro i bambini, che continuano a perdere la vita ogni giorno. E non importa in quale paese vivano, da quale famiglia provengano e a quale gruppo o etnia appartengano: i bambini sono bambini e devono essere protetti, soprattutto dalle guerre degli adulti".
Nell'ambito delle celebrazioni, nel pomeriggio si terrà inoltre la premiazione di TuttoMondo Contest, il concorso artistico dedicato agli Under21, che quest'anno ha come tema "La pace oltre la guerra" e che vedrà coinvolti giurati d'eccezione come Elisabetta Dami, Ghali, Makkox, Margaret Mazzantini, Riccardo Milani, Paolo Pellegrin e Bruno Maida. Dal 13 maggio al via anche la campagna di raccolta fondi attraverso il numero solidale 45533, attivo sino al 30 settembre, per dare protezione, cure e istruzione ai bambini scappati dagli orrori della guerra. Si possonodonare 2 euro inviando un SMS dal proprio cellulare oppure si possono donare 5 o 10 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa con TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tiscali. Sempre da rete fissa è inoltre possibile donare 5 euro chiamando con TWT, Convergenze e PosteMobile.
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