Geolocalizzatori, telecamere, programmi di ricostruzione facciale e tavole touch screen. Sono solo alcuni degli strumenti utilizzati dagli specialisti informatici della polizia di Stato che per mesi hanno lavorato al fianco degli investigatori della squadra mobile di Venezia per risolvere il clamoroso furto dei "gioielli dei maharaja", avvenuto nel capoluogo veneto il 3 gennaio scorso. Durante le indagini sono stati ricostruiti prima i percorsi fatti dalla banda di ladri, poi i loro volti e le loro altezze, fino a risalire alle loro esatte identità

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