Il sociologo e professore di sociologia del lavoro analizza con LaPresse la 'marcia' sabauda

Nella piazza 'Sì Tav', sabato a Torino, non c'era una ritrovata opposizione, né tantomeno il tanto cercato popolo della sinistra. In piazza Castello "c'era la borghesia neoliberista torinese, che da più di 200 anni fa i propri interessi a discapito del Sud". Parola di Domenico De Masi, sociologo e professore di sociologia del lavoro, che analizza con LaPresse la 'marcia' sabauda.

La piazza di Torino fotografa un'inversione di rotta sulla Tav e in generale nei confronti del Governo M5S-Lega?
Credo che la cosa più prudente sia aspettare sabato quando ci sarà la manifestazione opposta, No Tav, per avere chiare i rapporti di forza perché per ora sappiamo una delle due cose, non le sappiamo tutte e due.

In piazza c'era l'Italia che dice sì al futuro o, come dice Beppe Grillo, c'era la borghesia benpensante, che non si rende conto di quali siano gli scontri sociali in atto o in divenire?
Di sicuro c'era una borghesia che fa il proprio tornaconto. Immaginiamo che la Tav costi 100, questi 100 possono essere utilizzati per fare ad esempio i doppi binari in tutto il Sud.  E' chiaro che Torino, che ha pensato sempre ai fatti propri, preferisce la Tav perché non gli interessa minimamente che si risolva la questione meridionale. A Di Maio magari interessa di più risolvere i problemi del Sud con quei soldi. Sono interessi contrapposti. Torino da 200 anni fa i propri interessi a scapito del Sud.

In piazza non c'erano bandiere. E' senza bandiere la nuova politica?
Ormai, il problema delle bandiere non esiste più. Il problema è se si è neoliberisti o socialdemocratici. E non esistono ancora queste bandiere. Il socialdemocratico è più attento a ridurre le distanze tra ricchi e poveri. Il neolinberista è più attento ad aumentare queste distanze. Queste sono le due vere bandiere, ma nessuno le ha ancora disegnate.

Sabato hanno marciato i neoliberisti, quindi?
Magari non lo sanno neppure di essere neoliberisti.

Eppure qualcuno cerca di ritrovare in piazza Castello, invece, il popolo della sinistra…
Ma quando mai il popolo della sinistra è un popolo che pensa solo ai fatti suoi? Il popolo della sinistra si distingue dal popolo della destra perché pensa agli interessi generali mentre il popolo della destra pensa agli interessi della borghesia, con la scusa che arricchendo la borghesia prima o poi la ricchezza sgoccioli anche ai popoli, cosa che non è mai avvenuta.

Quindi ha ragione Grillo a sostenere che, se ritornano nei salotti borghesi, le questioni sociali rischiano di trasformarsi in tragedie?
Ha perfettamente ragione. La stessa cosa è stata la manifestazione contro la Raggi due settimane fa. Era la manifestazione del 'popolo dei Parioli'. Era presente il Pd che ormai è il 'partito dei Parioli'.

Cosa dovrebbe fare il Pd, invece?
Il Pd se fosse di sinistra sarebbe socialdemocratici e avrebbe a cuore i poù svantaggiati, i poveri, gli sfruttati. Nel 2007 le dieci famiglie più ricche d'Italia avevano la ricchezza di 3 milioni e mezzo di italiani poveri. Oggi, dopo 10 anni, hanno la ricchezza di 6 milioni di italiani poveri. I ricchi hanno raddoppiato la loro ricchezza e i poveri son raddoppiati di numero e questo è avvenuto durante i governi di sinistra. Lo sono di nome ma non di fatto.

Zingaretti può riportare il Pd a essere socialdemocratico?
Non lo so. So di sicuro che attualmente il Pd è ancora nelle mani di Renzi e che Matteo Renzi è stato il più neoliberista che ci sia stato in Italia.

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